Migliaia di studenti stanno sfilando in diverse città contro il ddl Gelmini. Roma blindata: le forze dell’ordine presidiano la “zona rossa”. Al Senato il voto sulla riforma è alle battute finali.
Gli studenti tornano in piazza, a Roma come in tante altre città d’Italia, per protestare contro la riforma Gelmini proprio nel giorno in cui potrebbe arrivare l’approvazione del tanto discusso disegno di legge al Senato (che però potrebbe slittare anche a giovedì dopo la bagarre a Palazzo Madama).
Tensione a Milano e Palermo – La protesta, annunciata come pacifica, in alcuni casi ha vissuto mementi di tensione. A Palermo, ad esempio, dove gruppi di studenti si sono scontrati con i poliziotti in tenuta anti sommossa cercando di entrare a palazzo d’Orleans sede della presidenza della Regione. I giovani hanno tentato di superare più volte il cordone di protezione fatto dagli agenti di polizia davanti la Presidenza della Regione senza riuscirvi.
Anche a Milano ci sono stati scontri tra studenti e forze dell’ordine in piazza San Nazaro in Brolo. A poche centinaia di metri dall’Università Statale di Milano da dove era partito il corteo, una decina di poliziotti in tenuta antisommossa hanno tentanto di fermare i manifestanti. Al grido di “nazisti” e “via, via la polizia” gli studenti sono riusciti a sfondare il cordone degli agenti che in qualche caso hanno risposto levando i manganelli e stanno proseguendo per via Sforza dove stanno arrivando i rinforzi delle forze dell’ordine.
Capitale blindata – Ingenti le misure di sicurezza disposte dalla Questura di Roma per non ripetere gli errori di una settimana fa, quando il centro della capitale è stato trasformato in un campo di battaglia da un manipolo di agguerriti teppisti.
Ma la manifestazione prevista oggi nella Capitale potrebbe anche risparmiare il centro storico e non puntare verso i palazzi delle istituzioni. In ogni caso gli studenti, che hanno snobbato la richiesta della Questura di chiedere un preavviso per manifestare, puntano molto sull’effetto-sorpresa. Ma hanno anche annunciato di non voler violare la “zona rossa”. Lo slogan dei blitz è “liberi per la città”.
Gli studenti sulla tangenziale – “Ci scusiamo per il disagio” è questo lo slogan scandito al ritmo di battito delle mani dal corte degli studenti che sta attraversando la tangenziale, prima all’imbocco dell’A24. I manifestanti stanno camminando fra le auto bloccate. Qualche autista solidarizza, applaudendo al passaggio.
E intanto cantano… – “Brutta giornata oggi al Senato, c’è un ddl che verrà approvato, e noi qui fuori manifestiamo, perché il privato dalla Sapienza fuori vogliamo”. E’ questa la prima strofa dell’inno composto dagli studenti della Sapienza sulle note del “Waka-waka”. Nel testo si ironizza sui contenuti della riforma e si contesta il ministro dell’Istruzione: “Mo’ non per fare i conti in tasca, ma se il privato ci mette le mani si alza la tassa – prosegue il testo – a lui non piace questa cultura, Dante, Boccaccio, Pitagora e Euclide gli fanno paura. Lui pensa solo al guadagno, mi spieghi io che magno?”. Una stoccatina in versi colpisce anche i colleghi che non hanno aderito alla mobilitazione: “Gli studenti più bravi non sono qua in mezzo. ‘Ma che stai a dì, c’ho la media del 29 e mezzo”‘. Immaginando un dialogo fra loro, gli studenti concludono: “Basta con questa manifestazione, ‘manco pe’ gniente, datte ‘na letta alla Costituzione”.