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Fiat: accordo senza la Fiom per Mirafiori

Tra i punti principali dell’intesa tra azienda e sindacati sullo stabilimento torinese, la produzione a regime di 280mila vetture l’anno tra Suv Chrysler e Alfa Romeo. Marchionne: “Inizia una fase nuova”. Airaudo (Fiom): “Firma con vergogna”

Dopo Pomigliano, nuovo accordo separato, senza la firma della Fiom, per Mirafiori. L’intesa sullo stabilimento torinese della Fiat è stata siglata dai sindacati dopo un mese di trattative. Ora, avverte la Fismic, sarà portato alla discussione dei lavoratori e sottoposto al loro giudizio. Duro il commento di Giorgio Airaudo, della Fiom, che parla di «firma con vergogna». Sergio Marchionne, al contrario, è soddisfatto. «È un gran bel momento per tutti quelli che hanno faticato per raggiungere un’intesa, ma soprattutto per i lavoratori e per il futuro dello stabilimento» sostiene l’ad del Lingotto, promettendo che gli investimenti previsti (un miliardo, ndr) partiranno «nel minor tempo possibile». «Questo stabilimento – scrive in una nota riferendosi a Mirafiori – è il simbolo della Fiat, è quello che custodisce la storia dell’automobile italiana e l’orgoglio manifatturiero. Grazie all’accordo di oggi – aggiunge Marchionne – Mirafiori potrà compiere un salto di qualità e farsi apprezzare a livello internazionale, diventando un esempio unico in Italia di impegno condiviso da un costruttore di automobili estero, come la Chrysler».

IL SINDACATO– L’intesa dovrebbe essere votata in un referendum tra i lavoratori dello stabilimento a gennaio. «Un referendum in queste condizioni è illegittimo perché si chiede ai lavoratori di rinunciare ai diritti, siamo oltre il ricatto» ammonisce a riguardo il leader della Fiom, Maurizio Landini. Il sindacato dei metalmeccanici della Cgil si è detto in particolare contrario alla cancellazione delle Rsu (sostituite dalle Rsa che coinvolgono solo i firmatari di un contratto, ndr).Così «vengono cancellati 20 anni di relazioni industriali» ha detto Federico Bellono, della Fiom di Torino.

«MEGLIO LA CONDIVISIONE» – Marchionne si è detto lieto che alla fine «abbia prevalso il senso di responsabilità» anche se «avremmo preferito una condivisione del progetto da parte di tutti i sindacati». Adesso occorre lavorare, ha spiegato, per realizzare «il contratto collettivo specifico per la joint venture che consentirà il passaggio dei lavoratori alla nuova società Fiat-Chrysler». «Questa è una grande opportunità ed è il miglior regalo di Natale che potessimo fare alle nostre persone» ha concluso.

REAZIONI – L’intesa su Mirafiori soddisfa anche governo e Confindustria, ma non piace all’Idv e a parte del Pd. «Fermi restando i diritti di libera associazione sindacale garantiti dallo Statuto dei lavoratori, che la stessa ipotesi di Statuto dei lavori conferma, per la prima volta -è l’opinione del ministro del Welfare Maurizio Sacconi – firmatari e non firmatari di un contratto non saranno sullo stesso piano rispetto alla controparte aziendale, perchè la firma ha un valore». Emma Marcegaglia ha parlato di un accordo «di innovazione per le relazioni industriali e che va a vantaggio dell’intero sistema economico e produttivo del paese». «Ora lavoreremo tutti insieme – è la promessa della numero uno degli industriali – per realizzare questo importante accordo». L’accordo separato su Mirafiori conferma la volontà di «violare la Costituzione» è invece il duro attacco di Antonio Di Pietro e Maurizio Zipponi.

INVESTIMENTO PER UN MILIARDO – Due dei punti principali dell’accordo diffusi dai rappresentanti della Fismic presenti all’incontro sono l’investimento in joint venture tra Fiat e Chrysler per oltre un miliardo di euro e la produzione a regime di 280mila vetture l’anno di Suv Chrysler e Alfa Romeo.

Redazione online

Fiat: accordo senza la Fiom per Mirafioriultima modifica: 2010-12-24T00:52:43+01:00da
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