Un senatore del partito di Lula rivela l’esistenza di un accordo: “Berlusconi non farà polemiche se non verrà concessa l’estradizione”. Ma Palazzo Chigi smentisce: “Notizia destituita di ogni fondamento”
Il ministro degli Esteri Franco Frattini riconferma l’impegno dell’Italia sul caso Battisti: «Il governo si riserva, sulla base della decisione del Presidente brasiliano Lula, di considerare tutte le misure necessarie per ottenere il rispetto del trattato bilaterale di estradizione, in conformità con il diritto brasiliano». Nella nota la Farnesina sottolinea infine che «numerosi e costanti passi sono stati svolti, su istruzioni del Ministro Frattini in raccordo con la Presidenza del Consiglio e la Presidenza della Repubblica, presso le più alte cariche istituzionali brasiliane anche dall’ambasciatore italiano a Brasilia».
Lula e Berlusconi (Ap) |
SMENTITA DI BERLUSCONI – Berlusconi non ha mai dato alcuna rassicurazione a Lula di non montare polemichesul caso Battisti, comunque si concluda. Questa tesi, sostenuta da Il Riformista è stata smentita con una nota da Palazzo Chigi.
«Sono destituite di ogni fondamento le indiscrezioni di un senatore brasiliano interpellato dal Riformista circa presunte garanzie fornite dal presidente Berlusconi al presidente Lula sul caso Battisti. In particolare, mai in nessun incontro fra i due leader – precisa la nota di Palazzo Chigi – il Presidente Berlusconi ha mostrato sottovalutazione per la vicenda dell’estradizione, richiamando invece costantemente la linea perseguita dall’Italia a ogni livello perché Cesare Battisti venga riconsegnato alla giustizia italiana.
CONVOCAZIONE DELL’AMBASCIATORE – L’ultimo atto ufficiale di una lunga serie in questo senso è stata la convocazione, il 21 dicembre scorso a Palazzo Chigi, dell’ambasciatore del Brasile a Roma, José Viegas Filho, da parte del sottosegretario Letta». In particolare, il senatore Eduardo Suplicy sostiene: «Il presidente Berlusconi ha già garantito a Lula, qualunque sia la sua decisione, che non monterà una polemica sul caso Battisti».
LA VERSIONE DEL RIFORMISTA – «Il premier ha detto a Lula che, qualunque sia la decisione brasiliana, non monterà una polemica sul caso. Ne sono certissimo. Quando Lula e Berlusconi hanno parlato della questione era presente Carvalho, il capo di gabinetto del governo uscente. Me l’ha confermato Carvalho stesso». Questa la frase completa al Riformista di Eduardo Suplicy, uno tra i senatori brasiliani del Pt, il partito di Lula, che più hanno seguito il caso di Cesare Battisti. «La condanna alla prigione perpetua è in contraddizione con la nostra Carta costituzionale – continua -. Chiunque abbia studiato le tante carte del caso non può dirsi certo che quei processi si siano svolti nel pieno rispetto del diritto alla difesa dell’imputato. Battisti è stato giudicato in contumacia. L’accusa si basa sulle testimonianze di ex militanti pentiti che potrebbero aver tratto benefici personali. E comunque la difesa è stata fallace. Questo è evidente». Secondo il senatore, Battisti è innocente. «Non ha a che vedere con quegli omicidi – sottolinea -. Cesare Battisti ha preso parte ad attività sovversive, ha partecipato ad atti che definisce di espropriazione proletaria, ma ha avuto discussioni dure con gli altri militanti dei Proletari armati per il comunismo. Non era d’accordo con nessun atto di violenza diretta sulle persone. E quando si seppe dell’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate rosse abbandonò i Pac. Quando fu condannato dalla giustizia italiana la prima volta gli imputavano la semplice attività sovversiva. L’accusa di omicidio venne dopo e fu mossa da persone di dubbi aattendibilità».
lasciatelo in Brasile se torna oltre che avere un’assassino dobbiamo mantenerlo . Se lo tengano ben stretto .