Nella lettera apostolica “Motu Proprio”, papa Ratzinger prescrive che la banca vaticana si dovrà attenere alle norme europee sulla trasparenza. Istituita inoltre l’Autorità di Informazione Finanziaria. Nei mesi scorsi, l’inchiesta della procura di Roma
ROMA – La «pace purtroppo» è «minacciata da diverse cause, fra le quali quella di un uso improprio del mercato e dell’economia». Lo scrive Benedetto XVI nel Motu Proprio per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario, pubblicato giovedì, che istituisce l’autorità vaticana contro il riciclaggio. Il documento contiene anche la legge «concernente la prevenzione e il contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo». «Molto opportunamente la comunità internazionale si sta sempre più dotando di principi e strumenti giuridici che permettano di prevenire e contrastare il fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo», prosegue il pontefice.
NUOVO ORGANISMO – È stato pubblicato, inoltre, lo statuto del nuovo organismo che prenderà il nome di «Autorità di informazione finanziaria», in sigla Aif. Con l’adesione della Santa Sede alle normative internazionali relative alla trasparenza finanziaria e all’antiriciclaggio, «si eviteranno in futuro quegli errori che così facilmente diventano motivo di “scandalo” per l’opinione pubblica e per i fedeli», ha affermato padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, in una nota esplicativa sul motu proprio del Papa. «La Chiesa sarà più “credibile” davanti alla comunità internazionale e ai suoi membri. E questo è di importanza vitale per la sua missione evangelica». «Sarebbe ingenuo», prosegue padre Lombardi, «pensare che l’intelligenza perversa che guida le attività illegali non cerchi di approfittare proprio dei punti deboli e fragili, talvolta esistenti nel sistema internazionale di difesa e di controllo della legalità, per insinuarsi al suo interno e violarlo».
INTERNAZIONALI E INCHIESTE – Una nota della Segreteria di Stato precisa alcuni aspetti delle normative approvate dal Papa, per esempio per il reato di riciclaggio sono previsti da 4 a 12 anni di carcere con 15 mila euro di ammenda, e fino a 15 anni per quello di terrorismo. Con il Motu Proprio sulla trasparenza finanziaria – si spiega – si stabilisce che la nuova legge relativa alla prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, abbia vigenza per tutti i dicasteri vaticani e «per gli enti e gli organismi dipendenti dalla Santa Sede». Tra questi «l’Istituto per le opere religiose (Ior), riconfermando l’impegno del medesimo a operare secondo i principi e i criteri internazionalmente riconosciuti». Quindi si spiega che la nuova autorità d’informazione finanziaria è «un organismo autonomo e indipendente con incisivi compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, nei confronti di ogni soggetto, persona fisica o giuridica, ente e organismo di qualsivoglia natura dello Stato della Città del Vaticano, dei dicasteri della curia romana e di tutti gli organismi ed enti dipendenti dalla Santa Sede». Quindi «si delegano i competenti organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano a esercitare, per i reati in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, la giurisdizione penale nei confronti dei soggetti appena richiamati». Il presidente e i membri del consiglio direttivo dell’Aif saranno nominati dal Papa. L’entrata in vigore della legge è il 1° aprile 2011. Infine, si legge nella nota della Segreteria di Stato, «l’esperienza segnalerà le eventuali esigenze di affinamento e integrazione dell’assetto normativo in materia di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo ai principi e agli standard vigenti nella comunità internazionale; tali esigenze potrebbero prospettarsi in ragione della disponibilità già manifestata da parte della Santa Sede e della Città del Vaticano a confrontarsi con i competenti organismi internazionali attivi sul fronte del contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo».
Redazione online