Arte, innovazione, moda, tradizioni. In occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia, Torino racconta il passato e il futuro del Paese attraverso un fitto calendario di eventi. 250 giorni di mostre e dibattiti per riscoprire la nostra terra
“Io non mi sento italiano… ma per fortuna o purtroppo lo sono” cantava Gaber in una nota canzone che in chiusura, saltando a piè pari la parola “purtroppo”, ripeteva per ben due volte, come in un impeto di patriottismo, “per fortuna lo sono”.
Sempre più spesso, negli ultimi anni, gli italiani si sono interrogati sul senso di appartenenza a questo Paese. Domanda più che mai attuale oggi, alla vigilia del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.
Il primo decennio del XXI secolo, infatti, volge ormai al termine e spalanca le sue porte su un nuovo anno che per il nostro Paese, la sua storia e la sua cultura, segna un importante traguardo: 150 anni fa, il 17 marzo 1861, la città di Torino divenne la prima capitale del neonato Regno d’Italia.
E proprio il capoluogo piemontese diventerà palcoscenico dal quale rilanciare il nostro passato, il presente e il futuro, attraverso l’evento “Esperienza Italia“; dal 17 marzo al 20 novembre 2011 andranno in scena nove mesi di mostre ed eventi a cura del Comitato Italia 150 per riflettere sul processo di unificazione e costruzione dell’identità italiana.
Esperienza Italia avrà due grandi cuori pulsanti in due luoghi suggestivi: La Venaria Reale e le Officine Grandi Riparazioni (OGR).
Il maestoso complesso barocco Venaria Italia, a pochi chilometri da Torino, si trasformerà nella Reggia d’Italia, in cui si potranno ammirare le meraviglie del talento italico; oltre 300 capolavori in un viaggio attraverso le capitali prima dell’unificazione nella mostra La Bella Italia; il cibo con banchetti reali e laboratori creativi; la moda con una mostra a cura del premio Oscar Gabriella Pescucci e per finire il genio assoluto di Leonardo e il suo autoritratto.
Le Officine Grandi Riparazioni, a pochi passi dal centro storico di Torino, diventeranno un laboratorio dove ricostruire il passato e proiettarsi nel futuro. “Come in un’officina – ha dichiarato il vicepresidente del Comitato Italia 150 Alberto Vanelli – si discuterà del fare e di come sono stati fatti gli italiani”.
E per raccontare questo secolo e mezzo di storia unitaria in modo critico, Esperienza Italia attraverso la mostra “Fare gli italiani” ospitata alle OGR e curata dagli storici Walter Barberis e Giovanni De Luna, presenta i principali elementi che hanno tenuto insieme i cittadini e i fattori che, viceversa, hanno mantenuto o alimentato divisioni, rappresentandoli attraverso una pluralità di narrazioni e linguaggi.
La mostra, infatti, non è una semplice successione di avvenimenti, ma una storia di persone. I protagonisti sono gli italiani, considerati nella loro diversità e raccontati in tutte quelle fasi che li hanno visti unirsi in un sentimento di comune appartenenza. Queste tappe fanno parte di un percorso lungo 150 anni durante il quale “siamo diventati italiani”.
Perché, come scriveva Curzio Malaparte mezzo secolo fa “la peggior forma di patriottismo è chiudere gli occhi davanti alla realtà”. La sua voce è raccolta in un’antologia Laterza che si interroga sull’identità italiana.
Destinatari di Esperienza Italia sono tutte quelle persone che hanno contribuito, contribuiscono e contribuiranno a plasmare l’immagine, l’identità, la cultura e l’economia del paese: oltre ai cittadini italiani e ai nuovi italiani, fanno parte degli italici anche gli emigrati e i loro discendenti, oltre che gli appassionati dell’Italia, che amano l’italian style, studiano la nostra lingua, apprezzano la nostra cucina, l’arte, la moda.
Pamela Foti