La società milanese ha deciso di cambiare tecnico dopo la sconfitta nel derby contro Cantù. Con l’Olimpia Peterson ha allenato per ben dieci anni, vincendo quattro scudetti e una Coppa dei Campioni: ”Non l’avrei fatto per nessuna altra squadra”
MILANO – «Mamma butta la pasta». Per 23 anni si è tenuto lontano dalle panchine, confinato davanti al microfono a distillare queste e altre perle in un ormai proverbiale italiano stile John Wayne. Ad un soffio dai 75 anni (li compirà il prossimo 9 gennaio) Dan Peterson tornerà ora a confrontarsi con il basket giocato, e per giunta sullo stesso parquet che lo ha reso celebre, quello dell’Olimpia Milano. Via Piero Bucchi, sarà di nuovo lui il coach dell’Armani Jeans. Fatali per il tecnico bolognese sono stati i 18 punti di distacco incassati domenica a Cantù (il derby è finito 67-59) , terza sconfitta in campionato. L’ormai ex coach guidava la squadra milanese dal 2008, ed aveva conquistato due finali consecutive, peraltro entrambe perse per 4-0 con Siena). Peterson è stato ingaggiato per completare la stagione. Al suo fianco resterà come vice Giorgio Valli. Ma all’orizzonte si intravede già la sagoma di un altro grande tecnico, Ettore Messina, che non sta raccogliendo a Madrid le soddisfazioni sperate.
LA STORIA DI DAN – La carriera di Peterson come allenatore inizia nel 1963, nei college di Michigan State e Usna, quindi all’università del Delaware. Nel 1971 un passaggio in Cile, come capo allenatore della nazionale cilena (miglior piazzamento di sempre, quarto posto, nei giochi del Sud America), dal 1973 imperversa nei palazzetti italiani.
Prima alla Virtus Bologna e poi, dal 1978, all’Olimpia Milano. A Bologna vinse la Coppa Italia del 1974 e lo scudetto del 1976. A Milano 4 scudetti (1982, 1985, 1986 e 1987), 2 Coppe Italia (1986 e 1987, una Coppa Korać (1985) e una Coppa dei Campioni (1987), oltre ad ottenere numerosi altri piazzamenti. Il ritiro risale al 1987. Ma non ha mai davvero chiuso con i canestri, anzi come commentatore televisivo e testimonial di fortunati spot è diventato il simbolo del basket americano in Italia.
Antonio Castaldo