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Tremonti e Berlusconi: se la crisi non è solo economica

IL PREMIER: «In Parlamento ci saranno condizioni per portare a termine la legislatura». Ma Libero e Il Giornale pungono il ministro:«Non fare il Fini che voleva prendere il posto di Silvio»

MILANO – Le voci dell’esistenza di dissidi all’interno della maggioranza sono solo «chiacchiere al vento». Se ne è detto convinto Silvio Berlusconi in un intervento in diretta alle 12,30 a Studio Aperto su Italia 1. I dissidi dentro la maggioranza con la Lega e il ministro Tremonti «sono solo chiacchiere al vento, non c’è nulla di vero. La maggioranza e il governo sono solidi e capaci. Sono sicuro che entro la fine di gennaio in Parlamento ci saranno condizioni per consentirci di portare a termine la legislatura e di portare a termine il programma». Nel corso dell’intervista il premier ha aggiunto che «l’Italia ha bisogno soprattutto di stabilità e continuità nell’azione di governo» e se questo lo «chiedono tutti i protagonisti più importanti della nostra società, dall’industria alla Chiesa Cattolica, vuol dire che questa è una richiesta davvero fondata».

GIORNALE E LIBERO – Ma sui quotidiani più vicini alla maggioranza, martedì sono stati pubblicati articoli che fanno capire l’esistenza di tensioni nella compagine di governo e in particolare alla tentazione di Tremonti di prendere il posto di Berlusconi. «Caro Tremonti, ottimo lavoro, ma adesso non fare il Fini», scrive Mario Giordano sul Giornale, di proprietà della famiglia Berlusconi. «Hai salvato l’Italia dal disastro economico, ora non ti resta che resistere alle sirene del dopo-Berlusconi», scrive l’ex direttore di Studio Aperto. «Ora che ci hai risparmiato il crac finanziario, ti preghiamo, o divin ministro, risparmiaci pure da un’altra odissea politica. Siamo sicuri che non ci stai nemmeno pensando. Siamo sicuri che quelli che circolano nei palazzi sono solo pettegolezzi. E siamo pertanto sicuri che le nostre raccomandazioni risulteranno inutili». A Tremonti è dedicato anche l’editoriale di Libero, ma con una linea diversa. «Fatti due conti, teniamoci stretto l’odiato Giulio», titola Maurizio Belpietro, che però dice che il ministro dell’Economia gli «sta sui cosiddetti». Infine, l’appello a Berlusconi: anche se preoccupato «dal legame tra Tremonti e la Lega» e dalle «ambizioni» del ministro «di subentrargli a Palazzo Chigi», il premier dovrebbe «prendere un Alka-Selzter» e digerire Tremonti: «Il ministro dell’Economia – conclude Belpietro – non è Fini, che se lo si perde si fa un affare. Dunque, caro Silvio, manda giù che prima o poi Giulietto ci tirerà su».

Redazione online

Tremonti e Berlusconi: se la crisi non è solo economicaultima modifica: 2011-01-04T15:20:24+01:00da
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