La première dame smentisce le presunte pressioni per il no all’estradizione dell’ex terrorista. Intanto il tribunale brasiliano riapre il dossier dopo il ricorso dell’Italia
«Non sono mai intervenuta in favore di Cesare Battisti». Con una dichiarazione all’Ansa, Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, ha voluto smentire in maniera netta una qualsiasi sua iniziativa nella vicenda della mancata estradizione dell’ex terrorista dei Pac. «Mi dissocio nel modo più assoluto – ha aggiunto la première dame intervenendo sulle polemiche in cui è stata coinvolta in Italia – da tutte le dichiarazioni che mi riguardano su Battisti». A parlare di un intervento personale della ex modella presso l’ex presidente brasiliano Lula perché Battisti non fosse estradato era stato, martedì, Bruno Berardi, presidente dell’associazione «Domus civitas – vittime del terrorismo e mafia». «CONDANNO OGNI FORMA DI TERRORISMO» – «L’ondata di violenza che ha scosso l’Italia durante la mia infanzia mi ha molto colpito, ne ho un ricordo molto preciso» ha detto la Bruni, smentendo in modo netto le presunte pressioni per il no all’estradizione di Cesare Battisti che le sono state attribuite. La première dame ha aggiunto di ricordare molto bene quegli anni e di condannare «ogni forma di terrorismo».