Gesto estremo nel mercato di Sidi Bouzid. Tumulti contro il carovita: 400 i feriti. Il governo blocca gli aumenti per frenare le violenze
Si aggrava il bilancio della rivolta scoppiata in tutto il Maghreb contro il carovita. In Algeria il ministro dell’Interno Daho Ould Kablia ha confermato la morte di tre manifestanti negli scontri con la polizia durante la rivolta per il pane, mentre dall’inizio delle proteste si contano circa 400 feriti. Il governo corre ai ripari e adotta misure straordinarie per frenare l’impennata dei prezzi di prodotti alimentari, in particolare olio e zucchero, all’origine delle violente proteste degli ultimi giorni. In Tunisia un venditore ambulante si è immolato dandosi fuoco a Sidi Bouzid, lo stesso luogo in cui un commerciante aveva compiuto un analogo gesto il 17 dicembre, morendo poi per le ustioni il 4 gennaio. Il gesto di disperazione del giovane aveva dato il via ad un’ondata di contestazioni e di manifestazioni contro la disoccupazione e il carovita. Moncef Ben K., 50 anni, sposato e padre di famiglia, si è cosparso di benzina mentre era in corso il mercato della città. Il venditore è stato condotto via in ambulanza e le sue condizioni sono giudicate gravi.
GLI SCONTRI – Il ministro dell’Interno algerino, Daho Ould Kablia, ha negato il carattere politico delle proteste in quanto «non hanno il sostegno del popolo». In Algeria la rivolta contro gli aumenti dei prezzi e la disoccupazione va avanti da martedì. Venerdì, malgrado gli appelli alla calma lanciati dagli imam durante la preghiera nelle moschee, ci sono stati scontri nel centro di Algeri dove centinaia di giovani hanno lanciato pietre e bottiglie contro i poliziotti. Le violenze si sono estese ad altre città del Paese. Scontri nel pomeriggio ad Annaba, 600 km ad est di Algeri, mentre in Cabilia resta alta la tensione. Dopo Tizi Ouzou e Boumerdes, i manifestanti sono scesi ancora una volta in strada anche a Bejaia, 250 km ad est di Algeri. Ad Annaba, gli scontri sono avvenuti principalmente nel quartiere popolare chiamato «del gazometro». Particolarmente violenta la battaglia in corso per le strade del centro di Tizi Ouzou e nei villaggi vicini.
LE VITTIME – A morire venerdì negli scontri, un giovane di 18 anni, «colpito da alcuni proiettili mentre tentava di introdursi in un commissariato» a Ain Lahdjel, 200 km ad est della capitale, ma anche un ragazzo rimasto carbonizzato all’interno di un hotel incendiato dai manifestanti nei pressi di Boumerdes. Un uomo di 32 anni è morto invece a Bou Smail. Sarebbe stato colpito alla testa da un proiettile mentre altre fonti parlano di un lacrimogeno esploso sul volto. Ed è proprio a Bou Smail, porticciolo vicino a Tipaza, che nelle ultime ore decine di giovani sono scesi in strada e hanno affrontato le forze di sicurezza con particolare violenza, alimentata anche dalla notizia dell’uomo ucciso. A ferro e fuoco pure la berbera Cabilia, da sempre in contrasto con il potere centrale e roccaforte di Al Qaeda per il Maghreb islamico nel nord del Paese. Diverse strade della regione, tra cui la principale via di collegamento con la capitale, sono state bloccate dai manifestanti. Anche sabato, protagonisti della protesta sono stati giovani e giovanissimi che hanno sfogato la loro rabbia e frustrazione.
«DISPREZZO DALLO STATO» – «La chiusura di ogni spazio d’espressione non lascia che la rivolta e la strada come mezzo di contestazione – ha denunciato il principale partito d’opposizione algerino, il Raggruppamento per la cultura e la democrazia (Rcd) – Davanti a una miseria dilagante, lo Stato risponde con il disprezzo, la repressione o la corruzione». «Quale che sia il risultato di queste proteste, avranno comunque contribuito al rafforzamento della resistenza cittadina e al discredito del sistema in vigore». Unanime invece la condanna degli altri partiti, tra cui la principale formazione algerina, il Fronte di Liberazione nazionale (Fln) e il Movimento della società per la pace (Msp, ex Hamas) che hanno denunciato «atti di violenza e vandalismò». Il ministro dell’interno ha annunciato il pugno di ferro: «I tribunali saranno aperti e sono già stati coinvolti nei casi di giovani presi in flagrante reato di vandalismo o furto», ha detto senza precisare il numero degli arresti effettuati finora.
Redazione online