Già arrivato il via libera all’eventuale referendum per cancellare la legge. La Consulta si esprime sul legittimo impedimento. Il premier: nessuna ripercussione sul governo
ROMA – Silvio Berlusconi assicura che qualunque siano le indicazioni dei giudici costituzionali sul «legittimo impedimento», -ovvero lo scudo che protegge il presidente del consiglio e i ministri dai processi e che lo stesso Cavaliere ha fatto valere in tre procedimenti a suo carico (Mediatrade, Mills e Mediaset) con conseguenze sollevazione della questione di legittimità da parte dei magistrati Milanesi titolari dei fascicoli – non ci saranno ripercussioni sulla stabilità del governo. Ma al di là delle dichiarazioni ufficiali, sono in molti a pensare che il pronunciamento della Consulta possa poi avere un ruolo nel determinare le sorti dell’esecutivo e nel favorire un ritorno alle urne.
LA MEDIAZIONE – I quindici giudici della Corte costituzionale si riuniranno a partire dalle 9,30. Negli ultimi giorni il plenum della Consulta ha cercato, secondo le ricostruzioni più accreditate, di trovare una mediazione per evitare un pronunciamento secco che avrebbe di fatto consegnato un organismo spaccato in due: otto dei 15 membri sarebbero infatti stati propensi a valutare illegittimo il provvedimento, che toglie ogni prerogativa ai giudici e che di fatto sospende i processi in corso. Per evitare la spaccatura potrebbe essere dunque individuata una formula che interviene solo parzialmente sulla legge. Nei giorni scorsi gli avvocati del premier e quello incaricato da Palazzo Chigi di rappresentare le ragioni del governo avevano presentato le proprie memorie difensive.
IL REFERENDUM – Oggi dunque ci sarà il verdetto. In ogni caso la Corte ha dichiarato legittimo il quesito referendario per l’abolizione del provvedimento proposto dall’Italia dei valori. Qualora dovesse essere dato il via libera allo «scudo», saranno dunque i cittadini italiani ad esprimesi votando nei prossimi mesi per la cancellazione della norma. Il referendum sarebbe invece di fatto superato qualora fosse la stessa Consulta a bocciare il legittimo impedimento dichiarandolo non costituzionale.
Redazione online