«La legge è uguale per tutti». «Bossi? Difende l’indifendibile». Affondo su Berlusconi: «Serve senso dello Stato e rispetto per le istituzioni. Su questo il premier sbaglia»
Gianfranco Fini alla convention Fli di Portonovo (Ansa) |
MILANO – «Per andare al governo c’è chi si vende l’anima e anche altro». Lo ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un incontro pubblico a Portonovo, in provincia di Ancona, promosso da Futuro e Libertà. Nel corso del suo intervento il numero uno di Montecitorio non ha lesinato riferimenti alle ultime vicende di cronaca e anche un affondo diretto contro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. «Il tempo è galantuomo – ha commentato Fini -. Sono bastati pochi mesi per capire che le critiche fatte dall’interno al Pdl non erano un fatto personale, ma fondato».
«SERVE SENSO PER LO STATO» – Secondo Fini, in particolare, l”Italia ha bisogno di un altro centrodestra che abbia «senso dello Stato e rispetto per le istituzioni». «Io credo – ha puntualizzato – che sia profondamente sbagliato come in molte circostanze fa il presidente del Consiglio scagliarsi contro tutte quelle istituzioni che in ragione dell’autonomia di cui godono non sempre si trovano ad avere posizioni coincidenti con quelle dell’esecutivo».
LEGGE UGUALE PER TUTTI – Per il presidente della Camera senso dello Stato «vuol dire rispettare le altre istituzioni, rispettare quelle istituzioni che in primis garantiscono la legalità, quel fondamentale presupposto di una democrazia che è la libertà dal sopruso, dal crimine». «Senso dello Stato – ha ribadito – vuol dire garantire non solo che la legge è uguale per tutti ma che chi sbaglia paga, e questo vale per tutti, anche per i magistrati quando sbagliano ma a maggior ragione per chi è al vertice delle istituzioni».
«PRESUNZIONE DI IMPUNITA’» – «Nessuno contesta la presunzione di innocenza – ha poi detto Fini – ma non può essere presunzione di immunità o addirittura di impunità. Abbiamo contrastato e contrastiamo una riforma della giustizia che serve solo per chiudere i conti e mette chi ha subito un torto nelle condizioni di rimanere con un pugno di mosche in mano».
«BOSSI VERO DOMINUS» – A chi gli faceva notare l’ostentata fedeltà della Lega nei confronti del Pdl e del suo leader, il leader di Fli ha poi replicato: «Bossi ormai sta difendendo l’indifendibile. La Lega Nord non è più un alleato del governo, ma è il suo dominus e i deputati del Pdl ormai hanno timore di contraddire Bossi perchè sanno che il governo si regge solo su questo rapporto. Noi abbiamo un’altra idea del centrodestra, che guarda alla politica come passione e partecipazione oltre che al senso dello Stato e al rispetto delle istituzioni».
Redazione online