AD AGIRE 4-5 LADRI. I rilievi dei carabinieri a Dagnente continuano. Bocche cucite alla procura di Verbania, che indaga sul furto
MILANO – È un lavoro senza sosta quello dei carabinieri nel cimitero di Dagnente, dove martedì è stata trafugata la salma di Mike Bongiorno. Il camposanto, sulla collina della frazione aronese, è tuttora transennato e chiuso al pubblico. Al momento non è giunta alcuna richiesta di riscatto e le indagini, coordinate dalla procura di Verbania, non escludono alcuna pista, anche se l’ipotesi più probabile è il rapimento delle spoglie ai fini di estorsione. Ad agire, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, sarebbe stata una banda di 4-5 persone che, dopo aver rotto la lapide, ha asportato la bara calandola poi dal muretto di recinzione del cimitero e caricandola su un furgone parcheggiato sotto il camposanto.
BOCCHE CUCITE IN PROCURA – Bocche cucite alla procura di Verbania, dove le indagini sul trafugamento della bara di Bongiorno sono coordinate dal procuratore Giulia Perrotti e dal sostituto Fabrizio Argentieri, il magistrato che 10 anni fa si era occupato del furto della bara di Enrico Cuccia dal cimitero di Meina, distante pochi chilometri da Dagnente. Argentieri, contattato dall’Agi, si è trincerato dietro il massimo riserbo dicendo di non essere «autorizzato a parlare con nessuno».
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