Dure le opposizioni che lasciano l’aula. I Finiani: istituzioni piegate a Berlusconi. Frattini in aula: dal governo di Santa Lucia la conferma che la proprietà dell’immobile è di Giancarlo Tulliani
ROMA – «Il primo ministro di Santa Lucia mi ha certificato l’autenticità del documento» che attesta Giancarlo Tulliani come proprietario dell’immobile di Montecarlo su cui la scorsa estate si è giocata una dura battaglia politica che ha avuto al centro Gianfranco Fini, compagno di Elisabetta Tulliani. Lo ha confermato nell’aula del Senato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che rispondendo all’interrogazione di un senatore del Pdl, Luigi Compagna, ha certificato che il beneficiario dell’immobile appartenuto ad Alleanza Nazionale che l’aveva ricevuto in eredità da una militante è proprio il «cognato» del presidente della Camera.
«SOLO UN CHIARIMENTO» – Frattini ha precisato che la Farnesina ha voluto accertare i fatti per fugare i dubbi di coinvolgimenti di apparati dello Stato in possibili azioni di depistaggio. Il documento di cui il capo del governo dell’isola caraibica ha confermato la veridicità era infatti già stato diramato dal ministro della giustizia di Santa Lucia ed era stato utilizzato dai detrattori di Fini come prova di un interessa privato del capo di Montecitorio nella trattativa. Sul fronte opposto erano però stati avanzati dubbi sulla veridicità del documento. Il ministro ha precisato in ogni caso che quello chiesto al governo di Santa Lucia non è stata una rogatoria bensì «un chiarimento puro e semplice». E la risposta, secondo quanto affermato da Frattini, è arrivata «alcune settimane fa». Fini aveva sempre smentito di essere stato a conoscenza dei retroscena di quella vendita, decisa dal partito per fare cassa e per evitare di avere accollati i costi di manutenzione dell’immobile. Ma in molti avevano ritenuto improbabile il fatto che il capo del partito non sapesse che l’immobile sarebbe poi arrivato, seppure tramite giri di società off shore, ad una persona a lui vicina per motivi famigliari. Erano poi stati sollevati forti dubbi sulla congruità del prezzo, considerato da molti inferiore ai livelli di mercato. Di lì i sospetti di un trattamento di favore per Tulliani.
LE OPPOSIZIONI – La vicenda ha suscitato molte polemiche. Francesco Rutelli ha annunciato di non volere essere presente in aula per ascoltare l’intervento del Ministro; l’Italia dei Valori, con Felice Belisario, ha detto di considerare sospetta la solerzia con cui Frattini si è presentato in aula a rispondere, a 24 ore dalla presentazione dell’interrogazione, quando alcune altre interrogazioni giacciono senza risposta da alcuni anni. Il finiano Carmelo Briguglio ha invece puntato il dito contro Berlusconi, accusandolo di avere «piegato» il ministro degli Esteri e il presidente del Senato, Renato Schifani, per esigenze di battaglia politica. Un altro finiano, Pasquale Viespoli, ha sottolineato con una battuta che lui stesso ha definito «amara», il fatto che la giornata iniziata con le note de «La vita è bella» in occasione del giorno della memoria, si sia trasformata in «Lavitola è bella», con riferimento all’ex esponente del Psi che avrebbe fatto da mediatore con il governo di Santa Lucia per sollecitarne l’intervento.
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