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Rubygate, spunta un’altra minorenne

Secondo le carte inviate dalla Procura al parlamento, Iris Berardi avrebbe frequentato le residenze di Berlusconi prima di avere compiuto 18 anni. Emergono altre testimonianze degli uomini della scorta e una nuova teste che parla di festini a luci rosse

Arrivano le nuove carte e, con esse, una bufera ancora più grossa di quella scatenata la settimana scorsa dal caso Ruby.
Le intercettazioni tengono banco tra nuove supertestimoni, liste di pagamenti, intercettazioni, convocazioni a festini
o a riunioni e – per la prima volta – anche insulti pesanti nei confronti del premier da parte della sua “fedelissima” Nicole Minetti e di altre ragazze coinvolte nel Rubygate.

Un’altra minorenne a casa del premier – Con una indiscrezione che, se confermata rischia di aggravare la posizione del premier.  Dalle nuove carte trasmesse dalla Procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni della Camera emergerebbe infatti che anche un’altra minorenne partecipava alle feste di Arcore.
Si tratta di Iris Berardi, nata nel dicembre 1991, la cui presenza nelle residenze di Berlusconi sarebbe stata accertata il 22 novembre 2009.
E si tratta di una ragazza che risulterebbe agli inquirenti notoriamente come una prostituta.
La presenza di Iris Berardi sarebbe stata registrata il 21 novembre 2009 nella cella telefonica di Porto Rotondo. Il 13 dicembre, sempre 2009, invece sarebbe stata ad Arcore.

“La scorta accompagnava le ragazze” – Nel fascicolo, si trovano però anche le testimonianze degli uomini della scorta (in particolare del carabiniere assegnato a Emilio Fede, Luigi Sorrentino) che ammettono di essere stati loro a riaccompagnare le ragazze a casa dopo le feste di Arcore.
Difesa a spada tratta da Berlusconi, la Minetti – indagata per induzione e favoreggiamento della prostituzione e prostituzione minorile – sembra non aver avuto lo stesso riguardo nei confronti del premier che, nelle intercettazioni inviate come “documentazione integrativa” alla richiesta dei Pm di poter perquisire gli uffici del ragioniere Giuseppe Spinelli, viene definito un “vecchio”.
Anzi, “un pezzo di m…” dal “culo flaccido”. “Non ho nulla da dire su questo. E’ tutto scandaloso”, replica il Cavaliere interpellato alla Camera durante il voto sulla sfiducia a Bondi, spalleggiato dall’alleato Bossi che derubrica i nuovi incartamenti a “scartoffie”.

“Si sta comportando da pezzo di m…” – Le intercettazioni e gli sms della Minetti però sono davvero ‘hard’: “A me non me ne frega niente – sbotta con un’altra ragazza – non mi faccio prendere per il culo. Si sta comportando da pezzo di m… pur di salvare il suo culo flaccido”.
Confidando comunque che “quando si cagherà adosso per Ruby” il presidente “chiamerà e si ricorderà di noi”.

I conti di Ruby – Ma dalle nuove carte emerge non solo la rabbia della Minetti, anche i ‘conti’ che si sta facendo Ruby. In un appunto sequestrato nell’abitazione della giovane marocchina si legge infatti che attende entro due mesi “4 milioni e mezzo da B.” dopo averne ricevuti 170.000 “da Spinelli” e “70.000” dal suo avvocato Massimo Di Noia.
Comunque non è solo la Minetti ad avercela con il premier.
In altre intercettazioni ci sono alcune ragazze, invitate alle feste di Arcore, che mostrano insofferenza nei confronti di Berlusconi: “Mi ha rovinato la vita. E’ un vecchio…” si legge nelle carte.

“A lui gli fa comodo mettere te e me in parlamento” – E tra le informazioni ‘sensibili’ inoltrate dalla procura di Milano, ci sono anche le parole registrate di una certa Barbara Faggioli che riferirebbe che “a lui (a Berlusconi,ndr) gli fa comodo mettere te e me in Parlamento perché dice ‘bene me le sono levate dai coglioni e lo stipendio lo paga lo Stato”‘.
Nelle carte ci sarebbero anche delle intercettazioni che riguarderebbero una convocazione del premier di tutte le ragazze che hanno subito le perquisizioni da parte degli inquirenti all’Olgettina, per fare il punto della situazione con i legali del presidente del Consiglio.

Un’altra teste chiave – Ma spunta anche un’altra teste ‘chiave’ nell’inchiesta milanese. Si tratta di Maria Makdoum, già citata negli atti dell’invito a comparire per il premier, che avrebbe già confermato l’impianto accusatorio parlando dei ‘festini’ a luci rosse ad Arcore.
Nei racconti della ragazza viene riferito della presenza di un locale destinato a “cose sessuali” che il premier introduceva alla fine della cena con un “e ora facciamo il Bunga Bunga”. Con descrizione accurata di ragazze mezze nude che mentre ballavano “si facevano toccare nelle parti intime” e accarezzavano a loro volta il premier sempre “nelle parti intime”.

I verbali non firmati – Dalle perquisizioni, si scoper inoltre che a casa di Marysthell Garcia Polanco sarebbero stati trovati i verbali degli interrogatori allegati alla memoria difensiva inviata alla Camera dai legali di Silvio Berlusconi, già firmati dall’avvocato Piero Longo ma non dalla ragazza.
E’ quanto emerge dai nuovi atti inviati dalla Procura di Milano alla Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio, a quanto riferisce chi ha visto il faldone.

Rubygate, spunta un’altra minorenneultima modifica: 2011-01-27T12:34:11+01:00da
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