Viale Monte Ceneri – La ragazza stava appendendo le locandine del suo spettacolo. Sonia Bonacina, 28 anni, era con il compagno attore e regista. «Ubriaco il guidatore»
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Sonia Bonacina sul palco con il compagno Roberto |
MILANO – Prima di morire Sonia cammina per le strade intorno a via Mac Mahon e appende piccoli manifesti. Sonia è un’attrice e il 15 febbraio sarà in scena al teatro Out Off. Sonia ha 28 anni e domenica sera attacca le locandine sui muri insieme a Roberto, il suo compagno, attore milanese, regista dello spettacolo in cui reciteranno insieme, come succede spesso da cinque anni. Sono le nove, soffia un vento freddo, le strade sono quasi deserte, Sonia e Roberto passano sotto il cavalcavia Monte Ceneri e si fermano al semaforo all’incrocio con via Monte Generoso, devono attraversare, sono davanti alle strisce pedonali, aspettano il verde. Di fronte a loro scorre il traffico del viale, poche macchine, che sfrecciano veloci. L’ultima è una Ford Ka, va piuttosto di corsa, si avvicina sotto i lampioni. All’improvviso le immagini sotto il cavalcavia di viale Monte Ceneri si accavallano in una sequenza accelerata: la Ka incrocia un’altra auto che gli taglia la strada da destra, la urta, sbanda fuori controllo verso sinistra, colpisce il semaforo all’incrocio, proprio dove Sonia e Roberto sono fermi ad aspettare il verde per attraversare. Il semaforo colpisce la ragazza, Sonia muore là, all’angolo di strada, mentre Roberto l’abbraccia e poi guarda i medici che provano a rianimarla.
Era una storia d’amore e di teatro. Sonia Bonacina, 28 anni, solare, aveva fatto anche l’assistente alla regia, ha lavorato con Teresa Pomodoro, nel teatro di impegno civile. Roberto Trifirò di anni ne ha 52. Per più di vent’anni ha lavorato con i più importanti registi italiani e stranieri, Bob Wilson, Luca Ronconi, Sandro Sequi, Federico Tiezzi, Stefan Braunschweig, Monica Conti. Da poco ha fondato una compagnia, l’ha chiamata «Figli di nessuno», e gli amici raccontano che in questa sua scelta Sonia abbia avuto un ruolo fondamentale, «con la sua allegria, la sua energia inesauribile e sempre positiva». «Le furberie di Scapino», commedia scritta da Molière nel 1671, sarebbe stato il primo spettacolo dei «Figli di nessuno» all’«Out Off», con Trifirò regista e Sonia Bonacina attrice: lei avrebbe interpretato il personaggio di Zerbinetta. Nessuno, ora, può dire se quello spettacolo andrà in scena.
In pochi minuti, domenica sera, in viale Monte Ceneri arrivano le ambulanze del 118 e le pattuglie del Nucleo radiomobile dei vigili. I rilievi della polizia locale sono la base dell’inchiesta aperta per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. Poco dopo l’incidente gli investigatori invitano il ragazzo che guidava la Ka a fare il test per l’alcol: è un giovane di 25 anni e i valori sono sopra i limiti di legge, è ubriaco. La dinamica dell’incidente lascia pochi dubbi e contiene però un nodo per ora irrisolto. La Ka viaggia su viale Monte Ceneri in direzione piazzale Lotto, urta una Subaru (alla guida c’è una donna, 47 anni, alcol-test negativo), entrambe le auto finiscono sull’angolo del marciapiede, la Ford abbatte il semaforo che crolla addosso alla ragazza. Ora bisognerà scoprire quale, tra le due auto che si sono scontrate al centro dell’incrocio, sia passata con il rosso o abbia tentato di «bruciare» in extremis un giallo. Entrambi i guidatori hanno detto di essere passati col semaforo verde.
Sonia Bonacina è morta in quel pezzo di strada deserta che si trova un po’ al centro di quello che era il suo mondo. La storica sede dell’«Out Off» è in via Duprè, la nuova in Mac Mahon ed entrambe distano poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente. Roberto Trifirò abita dietro l’angolo, in via Brighenti, e in quella casa Sonia passava la maggior parte delle sue giornate, anche se aveva preso un monolocale in Mac Mahon, proprio al piano sopra al teatro. Qui, in questo piccolo giro di strade dove si muoveva la loro vita, domenica sera Sonia appendeva locandine dello spettacolo sui muri. Dopo l’incidente, quando stavano portando via il corpo della ragazza, un vigile ha chiesto a Roberto se avesse bisogno di cure. Lui ha risposto «no, non vi preoccupate». Ieri, per tutto il giorno, ha tenuto il telefono spento.
Gianni Santucci