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Altolà al federalismo, respinto il testo Berlusconi convoca Bossi e Tremonti

Il finiano Baldassarri vota contro. Il Pdl: «È un parere consultivo, si vada avanti». Pareggio in Bicamerale. La Lega aveva avvertito: «Se non c’è il sì salta tutto». Bersani: «Ora ci si fermi»

ROMA – È finito con un pareggio, come temeva la Lega, il voto della Bicamerale sul federalismo municipale. Quindici sì contro quindici no (compreso quello del senatore di Fli Mario Baldassarri). Con il pareggio viene respinto il parere di maggioranza sul decreto legislativo e ora non resta che vedere se le dichiarazioni di belligeranza della Lega diverranno realtà. Di fronte all’ipotesi di un pareggio, infatti, Umberto Bossi era stato chiaro: se non ci sarà «una maggioranza politica il rischio delle elezioni è concreto». Silvio Berlusconi dal canto suo aveva spiegato che «in caso di pareggio il governo procederà lo stesso visto che la legge lo consente». «L’esito è stato un pareggio, quindi è respinto. Ma si tratta di un parere consultivo e sicuramente ci sono i presupposti perché il governo vada avanti» si è affrettato a precisare dopo il voto Antonio Leone, esponente del Pdl. «Adesso si va avanti a fare il decreto» ha aggiunto il presidente della Commissione Enrico La Loggia.

OPPOSIZIONE ALL’ATTACCO – La notizia del pareggio in Bicamerale è arrivata quando il vertice del Pdl era ancora in corso, a Palazzo Grazioli. Da Berlusconi si sono recati il leader della Lega, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il ministro Calderoli, accompagnati da La Loggia. «Adesso ci si fermi – ha detto Pier Luigi Bersani -, non ci sono condizioni né giuridiche né politiche per andare avanti. Berlusconi e Bossi prendano atto della situazione. Si creino condizione politiche nuove per un nuovo federalismo». Sul piede di guerra l’Idv. «Questa è una bocciatura di fronte alla quale il governo deve trarre le opportune conseguenze» ha detto il capogruppo al Senato, Felice Belisario.

INCONTRO BOSSI-FINI – Il Carroccio aveva trattato fino alla fine pur di scongiurare il pericolo pareggio. Prima della seduta si era tenuta una riunione dello stato maggiore della Lega a margine dei lavori con il leader Umberto Bossi, il ministro Roberto Calderoli, il capogruppo Marco Reguzzoni e i componenti della commissione. Di buon mattino, lontano da sguardi indiscreti, il Senatùr aveva anche incontrato a Montecitorio il presidente della Camera Gianfranco Fini. Nella notte a Palazzo Grazioli i vertici della Lega avevano incontrato il premier, per fare il punto della situazione, dopo le ultime due estenuanti giornate di trattative condotte dal ministro Roberto Calderoli.

IL SUMMIT – I vertici della Lega hanno prima cenato al Senato e poi si sono recati a Palazzo Grazioli. Alcuni senatori del Pdl riferiscono che Bossi è stato categorico: dobbiamo portare a casa il federalismo, altrimenti «c’è il rischio che salta tutto». Alla cena era presente anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Sul rischio pareggio il Pdl ha provato a mettere le mani avanti, ma il Pd è andato all’attacco. «Se in Commissione finisce 15 a 15 – ha spiegato Pier Luigi Bersani – diremo che non ci sono le condizioni né politiche né giuridiche per andare avanti. Diremo a Pdl e Lega fermatevi!».

Redazione online

Altolà al federalismo, respinto il testo Berlusconi convoca Bossi e Tremontiultima modifica: 2011-02-03T15:16:57+01:00da
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