Sgominata un’organizzazione strutturata in tre clan. Indagini avviate a Messina nell’autunno del 2007
MESSINA – Sono 40 le ordinanze di custodia cautelare emesse nel corso dell’operazione denominata Bani Bani con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, tratta di essere umani, riduzione in schiavitù, sequestro di persona e altri reati. Gli arrestati, romeni e italiani, farebbero parte di un’organizzazione che avrebbe gestito la tratta di giovani donne romene, ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi.
AVVIO NEL 2007 – Le indagini, coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Messina, sono state avviate nell’autunno del 2007, dopo un controllo di polizia nei confronti di alcune prostitute romene. Gli investigatori hanno fatto luce su una vasta organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione, che costringeva giovani donne romene a prostituirsi, segregandole in casa, picchiandole quando si ribellavano e minacciando ritorsioni nei confronti dei loro familiari rimaste in Romania. L’organizzazione criminale era divisa in tre clan con una vera e propria struttura imprenditoriale. Il provvedimento cautelare del gip presso il Tribunale di Messina prevede per 33 persone il carcere, per altre sei gli arresti domiciliari e per una l’obbligo di dimora. (fonte: Ansa)