Gli agenti erano sulle sue tracce per via di una rapina commessa a milano nel 2009 Ricercato in tutta Europa, aveva 16 diverse identità. Alloggiava al Principe di Savoia e girava in limousine
MILANO – Si era presentato come un importante uomo d’affari indiano, nipote di uno degli uomini più facoltosi dell’India e proprietario di una banca. E stava trattando l’acquisto di un palazzo da 55 milioni di euro nel prestigioso Quadrilatero della moda. Drago Dragutinovic, noto a livello internazionale tra le forze dell’ordine come il «principe» delle truffe immobiliari, è stato arrestato venerdì mattina dalla polizia di Milano. Lungi dall’essere indiano il 33enne, personaggio affascinante dai tratti mediorientali, è nato a Lanusei (Nuoro) da una famiglia di etnia slava. La polizia era sulle sue tracce per via di una rapina commessa nel 2009, sempre a Milano.
I PRECEDENTI – Dragutinovic, che ha ben 16 alias, è un vero professionista della truffa: ha numerosi precedenti penali ed è stato fotosegnalato la prima volta a soli 11 anni, per furto. Secondo la polizia tutta la sua famiglia è specializzata nelle truffe per la compravendita fittizia di stabili di lusso. Dragutinovic era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Milano per avere commesso, armato di pistola, una rapina di 60 mila euro, anche in quel caso, ai danni di un agente immobiliare, nel febbraio 2009, sempre a Milano. All’epoca aveva «clonato» un’identità parallela con tanto di documenti falsi riferiti ad una persona realmente esistente ed ignara di tutto, un argentino di 32 anni. All’ignaro intestatario arrivavano le note di rintraccio da parte del Tribunale di Roma e da parte dell’Interpol per reati commessi all’estero. E proprio nel corso delle indagini per rintracciarlo, gli investigatori del Commissariato Mecenate hanno sventato un’ennesima, colossale, truffa ai danni di una prestigiosa agenzia immobiliare, truffa che Dragutinovic aveva architettato con la complicità di un cittadino italiano.
LIMOUSINE E ABITI DI SARTORIA – Mercoledì era il giorno del suo 33esimo compleanno. Quando è stato fermato per un controllo, in piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale, agli agenti ha detto: «Non fatemi perdere tempo, dieci minuti e devo andare». Il giorno dopo, nei suoi piani, avrebbe dovuto concludere con successo il più importante colpo della sua lunga carriera da truffatore. Due milioni e mezzo di euro, che sarebbero entrati subito nelle sue tasche per la finta vendita di un lussuoso stabile da 55 milioni di euro in via del Gesù, nel Quadrilatero della moda. Da vero «principe», alloggiava all’hotel Principe di Savoia, spacciandosi per il nipote di uno dei più grandi banchieri indiani e figlio di un facoltoso imprenditore. Si presentava agli appuntamenti in limousine, infilato in abiti di alta sartoria da 18 mila euro, ed era sempre pronto a elargire ricche ricompense ai camerieri e ai parcheggiatori. Dragutinovic si presentava come intermediario della vendita dell’immobile, e stava per intascare un cospicuo «anticipo sulla provvigione» da una società immobiliare
L’ARRESTO – Quando la polizia ha fermato l’auto, a bordo c’erano anche due pregiudicati di origine campana, poi indagati a piede libero, con cui Dragutinovic avrebbe dovuto costituire una newco per concludere l’operazione. Nella sua valigia però, al momento del controllo, sono stati trovati i documenti che ventiquattro ore dopo lo avrebbero con tutta probabilità consacrato definitivamente come «principe della truffa».
Redazione online