Incontri decisivi nella 25esima giornata. I rossoneri tornano a vincere: primo gol milanista di Cassano. Doppio Cavani stende i giallorossi. E domenica sera Juve-Inter, «la sfida delle sfide»
MILANO – Il Milan torna alla vittoria, con un rotondo 4-0 sul Parma (e la prima rete di Cassano in rossonero) nel primo anticipo del sabato. Tre punti ancora più importanti perché servono a mantenere il primato in solitaria, alla luce del bel successo del Napoli a Roma: un 2-0 all’Olimpico, dove i partenopei non vincevano addirittura da 18 anni, tutto firmato Cavani, che li riporta a -3 dal Milan capolista. E tutto questo in attesa del Derby d’Italia, Juventus-Inter, che per gli interisti vale un virtuale -2 dai cugini, in attesa del recupero di Firenze, mercoledì prossimo.
Allegri (Ansa) |
MILAN A OROLOGERIA– Dopo i due pareggi consecutivi, il Milan non poteva rispondere meglio: Seedorf (alla prima rete in campionato), Cassano (alla prima marcatura in rossonero) e Robinho (doppietta) hanno regolato 4-0 un Parma mai in partita e ora precipitato in pieno nella lotto per non retrocedere, visto che le altre pericolanti – complici alcuni scontri diretti – faranno punti e si riavvicineranno agli emiliani (un punto in quattro partite). Non c’era Pirlo, infortunato, e Seedorf è stato preferito a Robinho (entrato nella ripresa) e a Pato, tornato in panchina, per dare man forte alla coppia Ibra-Cassano. In difesa è tornato invece Nesta. Marino aveva scelto il doppio centravanti affiancando Amauri a Crespo, davanti a Giovinco, ma i gialloblu non sono mai stati pericolosi. Il Milan ci mette 25 secondi ad andare al tiro, ma Mirante è bravo a deviare in angolo. All’8′, però, il primo gol: assist di Ibrahimovic, Seedorf dribbla anche il portiere del Parma e deposita in rete. Al 17′ il Diavolo raddoppia e chiude di fatto la partita: triangolo Cassano-Gattuso-Cassano e il barese di destro mette dentro siglando la prima rete in rossonero e la 100esima con i club italiani. Nella ripresa, al 13′, Allegri inserisce Robinho al posto di Seedorf e brasiliano fa dilagare il Milan con due reti al 16′ e al 20′ sempre su assist di un ottimo Cassano. «Vittoria importante, in un momento particolare, visto che martedì abbiamo anche la Champions. Era importante vincere e i ragazzi lo hanno fatto molto bene», ha detto il tecnico Allegri. «Cassano? Credevo andasse peggio – ha aggiunto – invece è stato bravo, ha lavorato molto anche in fase di non possesso, si è sacrificato. Ha fatto quello che doveva fare». «Abbiamo giocato bene e abbiamo disputato una bellissima partita- ha detto a fine match Robinho – Ora ci giochiamo l’ingresso nei quarti in Champions con il Tottenham: è una squadra forte ma noi vogliamo vincere tutto».
NAPOLI STELLARE– Il Milan più convincente del 2011 non ha comunque messo il Napoli in agitazione. I partenopei hanno vinto una partita complicata e nervosa all’Olimpico: doppietta di Cavani (al ventesimo gol in campionato: rigore per netto fallo di Juan su Hamsik al 4′ del secondo tempo e tocco vincente su cross di Paolo Cannavaro, al 32′ sempre della ripresa) e tre punti per rimanere in scia ai rossoneri. Match vibrante e molto sentito, tanti ammoniti, qualche incertezza per l’abitraggio (le telecamere di Sky hanno beccato uno sputo di Lavezzi al romanista Rosi, materiale da prova tv), ma soprattutto un Napoli straordinario e letale nelle ripartenze. Per gli uomini di Mazzarri è la settima vittoria esterna della stagione (a Roma non vinceva da 18 anni). Per la Roma continua il periodo nero dopo il 3-5 di San Siro con l’Inter e il pareggio interno con il Brescia, ma tante erano le assenze in difesa (Mexes e Burdisso). A poco è valsa la pretattica del tecnico giallorosso Ranieri, che contrariamente a quanto ci si attendeva ha mandato in campo Borriello accanto a Vucinic e lasciato Totti e Menez in panchina. Per il capitano solo una scampolo di partita (15′) e ingresso in campo proprio pochi secondi prima del raddoppio napoletano. Mazzarr si è detto ben felice per il «salto di qualità», mentre Ranieri ha ammesso che la sconfitta, la prima in casa del campionato, ridimensiona la Roma: «A questo punto lottare per lo scudetto mi sembra una parola grossa, ma non penso che basti una sconfitta per dire che il giocattolo si è rotto. Ma è vero che quest’anno non c’è la squadra dell’anno scorso, non corriamo più come allora e bisogna capire perché».
LE PARTITE DELLA DOMENICA – Alle 15 in campo Palermo-Fiorentina, Bari-Genoa, Brescia-Lazio, Cagliari-Chievo, Catania-Lecce, Cesena-Udinese, Sampdoria-Bologna. Partite importanti soprattutto per il Palermo, che punta in alto ma deve fare i conti con una Fiorentina in ripresa. E per la Lazio, che invece deve difendere il quarto posto proprio dall’attacco dei rosanero su un campo ora difficile come quello del brescia, rilanciato da Iachini.
Leonardo e Cambiasso (Ansa) |
DERBY D’ITALIA – «Inutile nasconderlo, per l’ambiente è la sfida delle sfide. È una partita particolare per noi, per la società e per i tifosi, ma è anche importante per la classifica. Si tratta di una gara che regala molto a livello emotivo, ma che vale comunque 3 punti, per quanto abbiano un sapore diverso». Le parole di Chiellini sintetizzano quello che da sempre è Juve-Inter (o viceversa): una partita diversa, per motivazioni e rivalità. Anche prima delle vicende di Calciopoli. Anche quest’anno, motivi d’attualità si mescolano alla rivalità storica. L’Inter in rimonta insegue il Milan e punta al titolo. La Juventus in crisi, s’è appena rialzata con la vittoria di Cagliari e l’arrivo di Matri. Delneri supera (lentamente) l’emergenza infortuni: Toni è disponibile e si gioca il posto accanto a Matri con Del Piero. Ma anche Iaquinta ha recuperato. Dubbi fino all’ultimo sulla presenza di Marchisio. Dall’altra parte, Leonardo ha ancora Lucio e Stankovic che si allenano a parte e Chivu squalificato. In attacco, c’è il ko di Milito, ma il rientro di Sneijder ha già fatto bene ai nerazzurri. L’olandese s’è messo in mostra anche con l’Olanda e sarà schierato alle spalle di Eto’o e Pazzini. «Partita speciale – dice – ma vogliamo i 3 punti per continuare a mettere pressione al Milan». Qualche dubbio sulla formazione, visto che Leonardo non ha escluso il ritorno di Stankovic: «Dejan sta molto bene, ha tanta voglia di giocare, ma dobbiamo rispettare i tempi di recupero. Valuteremo oggi la sua situazione». Si nasconde anche l’allenatore della Juventus Delneri: «Chi gioca? Non importa. Fondamentali saranno l’interpretazione, l’intensità e la consapevolezza giusta. I fatti dimostrano che al completo ce la giochiamo con chiunque».
MATRI E PAZZINI – Juve-Inter è speciale anche per i due nuovi attaccanti di entrambe le squadre, Matri e Pazzini, al debutto nel derby d’Italia. «È una delle partite che mi piaceva guardare da casa – ammette il neobianconero – . Adesso non vedo l’ora che inizi. La Juventus è una delle squadre più importanti di tutto il mondo – continua -. Lo pensavo prima e me lo ha confermato tutto il gruppo che ho trovato». Quanto a Pazzini, che alla Juve era stato avvicinato prima della chiamata dell’Inter, è anche lui a mille. «Gennaio è sempre stato un mese particolare perché ho fatto altri trasferimenti – ricorda -. Questo non me lo aspettavo proprio, è stato bello e inaspettato. La differenza che ho trovato entrando in questo spogliatoio è la grandissima voglia di vincere che hanno tutti, dai compagni al mister anche nelle partitelle ad Appiano»
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