Nella zona un eni Store e la redazione de «Il Fatto Quotidiano». Gli artificieri hanno trovato esplosivo collegato a delle bottiglie incendiarie
MILANO – Avrebbe potuto provocare danni il pacco bomba rinvenuto in corso Sempione a Milano. È quanto emerge dai primi rilievi effettuati dagli artificieri intervenuti sul posto. Si trattava di un ordigno incendiario contenente tre petardi il cui innesco era collegato a delle bottiglie di benzina. L’esplosivo è stato trovato all’angolo tra via Melzi d’Eril davanti all’Eni Store, a cinquanta metri dalla redazione de «Il Fatto Quotidiano». Sul posto sono intervenuti gli artificieri che hanno isolato il pacco e poi hanno ispezionato gli stabili. Oltre alla redazione de «Il Fatto Quotidiano», nelle vicinanze del luogo dove è stato trovato il pacco bomba c’è anche la sede della Rai, a qualche centinaio di metri.
L’ALLARME – L’allarme è stato dato dal gestore del negozio Eni-Energy Store.. Gli artificieri hanno disinnescato la bomba che, secondo quanto si è appreso, era ben congegnata. Allo stato gli investigatori non hanno precisato a chi era destinato il pacco bomba.
IL FATTO – «Non è per noi il pacco bomba. C’è un Energy store dell’Eni all’angolo e la bombetta incendiaria era piazzata proprio davanti alla loro vetrina». Così il giornalista del Fatto Quotidiano, Peter Gomez, smentisce ai microfoni di Radio 24 che l’ordigno trovato a Milano, a 50 metri dalla sede milanese del quotidiano, fosse indirizzato alla redazione. Alla domanda se abbiano avuto conferme dalle forze dell’ordine su questa ricostruzione, Gomez risponde: «Lo sappiamo, c’è su la polizia».
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