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Irruzione a Malpensa, il tunisino: «Ho obbedito agli angeli»

Auto contro vetrata, l’interrogatorio nel carcere di busto. L’uomo ha risposto alle domande del gip con motivazioni deliranti: «Volevamo fuggire dall’Italia per salvarci»

VARESE – Si è detto pentito di aver seminato il terrore al Terminal 1 il 43enne tunisino che lunedì mattina ha tentato di abbattere la vetrata della Porta 14 dell’aeroporto di Malpensa scagliandovisi contro alla guida di un Suv rubato alcune ore prima. Mercoledì Ben Abdel Ganouni Sadallah è comparso davanti al giudice dell’indagine preliminare di Busto Arsizio Nicoletta Guerriero, che gli ha chiesto di spiegare le ragioni del suo gesto. Dopo aver sfondato la vetrata con l’auto, che si è bloccata contro i «panettoni» di cemento, l’uomo era sceso con un coltello in mano inseguendo un dipendente di un negozio del gate e poi alcuni agenti, per essere infine fermato con un colpo di pistola a un piede. Assistito dall’avvocato d’ufficio Carlo Alberto Cova (che non era riuscito a incontrarlo prima dell’interrogatorio, perché lo stesso arrestato non aveva voluto parlargli), Sadallah ha deciso di parlare, non avvalendosi della facoltà di non rispondere. Secondo quanto racconta l’avvocato, avrebbe ricostruito coerentemente l’episodio, ma con meno coerenza i motivi: lo stesso legale parla di una «persona mentalmente disturbata» e «con grossi problemi di equilibrio mentale». «Ganoui non è un terrorista, ma solo una persona bisognosa di cure», dice il legale.

ORDINI DEGLI ANGELI – «Ho fatto quello che ho fatto perché me l’hanno ordinato gli angeli, per scappare e per evitare che ci contaminasse l’influenza suina», ha detto l’uomo, secondo quanto si legge nell’ordinanza di convalida dell’arresto. «Di queste cose parlo solo con gli angeli e solo loro mi dicono cosa devo fare. La missione che volevo fare era la pace con tutti e la felicità, la giustizia e il diritto delle donne e dei bambini. Ho lasciato a casa la macchina e sono passato dalla porta posteriore – ha continuato l’uomo – perché volevo far finta di essere a casa. Ho bruciato il mio computer perché è contro Dio. Io, mia moglie e i miei figli siamo partiti da Ceriano Laghetto a piedi diretti a Malpensa dopo la preghiera dell’alba. Abbiamo trovato la macchina nera con la porta aperta, siamo saliti tutti con calma, ci siamo chiusi dentro e siamo partiti tranquilli. Ci siamo messi a cantare per la felicità – ha proseguito – perché il nostro obiettivo era raggiungere Malpensa per scappare via dall’Italia, e anche mia moglie era d’accordissimo». L’uomo ha aggiunto anche di aver aggredito gli agenti «per difendere la moglie e i figli». Ha anche ammesso di aver in precedenza picchiato la donna, sulla quale sono stati ritrovati alcuni lividi, «perché voleva fare il contrario di quello che volevano gli angeli». L’uomo ha definito «consigli degli angeli» anche le frasi che ha scritto su alcuni foglietti ritrovati nella sua abitazione. I volantini contengono invettive contro uomini politici come Mubarak, Berlusconi e il re del Marocco, frasi contro McDonald’s, starlette della televisione e in generale l’Occidente. La Lega invece gli piace per via del colore delle bandiere, il verde dell’Islam.

IL VIDEO – Durante l’udienza di convalida è stato anche mostrato a Sadallah un video del sistema di sorveglianza dell’aeroporto. Nelle immagine si vede lo schianto del suv contro la vetrata. Poi si vede la drammatica scena dell’uomo che rincorre i presenti con in mano il coltello. Successivamente si vedono scendere dall’auto la moglie Patrizia Messina con il piccolo in braccio e le due bambine per mano. «Ha detto che voleva difendere la sua famiglia, ma non ha saputo spiegare bene da chi», riferisce il legale. Sadallah ha ammesso il furto del Suv. Insomma una confusione generale, che non fa chiarezza nell’episodio ma se non altro esclude ulteriormente la matrice terroristica. Al termine dell’udienza il legale ha chiesto che il suo assistito non sia trasferito in carcere ma in un ospedale per adeguate cure. La famiglia, invece, è stata trasferita in una comunità protetta.

Redazione online

Irruzione a Malpensa, il tunisino: «Ho obbedito agli angeli»ultima modifica: 2011-02-24T16:27:55+01:00da
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