Cicchitto: «Se il testo è diventato un ippopotamo è anche colpa dell’opposizione». Berlusconi in Aula, nessuna sorpresa sul risultato: i sì sono 309, i no 287. Breve incontro Bossi-Bersani
Roma – La Camera ha approvato la fiducia chiesta dal governo sul maxi-emendamento interamente sostitutivo del decreto legge milleproroghe. I voti a favore sono stati 309, i contrari 287. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è giunto alla Camera e dopo aver votato, è uscito per incontrare alcuni deputati nei corridoi adiacenti all’aula. In particolare si è soffermato per alcuni minuti in un fitto colloquio con l’ex Fli, ora tra i Responsabili Maria Grazia Siliquini. Alle 14 inizieranno le dichiarazioni di voto sul provvedimento e verso le 16 dovrebbe arrivare l’ok sul decreto. Subito dopo, a partire dalle 18, il testo sarà già sul tavolo delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato per consentire l’approdo e l’approvazione definitiva domani da parte dell’Aula di Palazzo Madama.
Provvedimento necessario “Noi riteniamo che il Milleproroghe sia un provvedimento doveroso perché abbiamo la necessità di rifinanziare, ad esempio, i fondi per gli alluvionati, la necessità di sostenere gli enti lirici e di intervenire su tante questioni”. Lo ha detto il capogruppo alla Camera della Lega, Marco Reguzzoni, conversando a Montecitorio con i giornalisti. “È un provvedimento necessario per il Paese, che la maggioranza sta portando avanti”. Per la Lega il decreto milleproroghe non riguarda soltanto gli interessi del Nord ma “serve a tutto il Paese”. “È un provvedimento doveroso che interviene sulla necessità dei fondi per gli alluvionati, per gli enti lirici, per le quote latte”, afferma il presidente dei deputati del Carroccio, Marco Reguzzoni.
INCONTRO BERSANI-BOSSI – A margine della votazione va poi segnalato un breve colloquio tra il leader della Lega Umberto Bossi e il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Quando è iniziata la chiama nominale per la fiducia , Bersani è uscito dall’aula in attesa che arrivasse il suo turno. Qui ha incrociato il leader del Carroccio. I due si sono accostati ed hanno parlato per pochi minuti, al termine dei quali si sono scambiati una pacca sulla spalla ed una stratta di mano. «In gamba, Umberto» ha detto Bersani.
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