Marina si è vista remunerata con 12 milioni, 5 milioni sono finiti a Piersilvio. Pagati nel 2010 dalle holding che controllano Fininvest. La famiglia stacca un assegno da 174,5 milioni
Sette holding di famiglia, sei azionisti e un dividendo da 174,5 milioni di euro. Le agenzie di stampa hanno disvelato il segreto sugli affari della famiglia di Silvio Berlusconi: al 30 settembre 2010 gli utili complessivi delle società che controllano la Fininvest, secondo quanto risulta a Radiocor, le assemblee delle società Prima, Seconda, Terza, Quarta, Quinta, Ottava e Quattordicesima hanno approvato i risultati annuali al 30 settembre 2010, che vedono utili complessivi per 203 milioni.
Per il premier, che controlla quattro delle sette holding di famiglia (Prima, Seconda, Terza e Ottava) va l’assegno più ricco: 127,5 milioni, in lieve calo rispetto ai 135,8 milioni incassati per il 2009. Per calcolare quanto ha effettivamente incassato il Cavaliere bisogna tenere conto degli intrecci azionari tra le sue società: la holding Terza, in particolare, è partecipata al 33,5% da Prima e al 15,5% da Ottava. Ciò significa che dei 127,5 milioni Berlusconi ne incasserà al netto circa 118.
La liquidità del premier, secondo l’agenzia di stampa Radiocor, per la maggior parte è depositata su conti della banca Monte dei Paschi di Siena ed è scesa da 152,37 milioni a 144,7 milioni. Le attività in «conto titoli», gestite principalmente dalla banca svizzera Arner sono salite da 20,48 milioni a 21,86 milioni. Il patrimonio netto di Berlusconi (comprensivo del maxi assegno staccato quest’anno) ammonta a 679,93 milioni – di cui 544 milioni in contanti tra riserve disponibili e liquidità – in netto calo rispetto ai 686,63 milioni del 2009 e ai 710 milioni del 2008.
I cinque figli (Pier Silvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi), azionisti delle restanti tre holding, dei 74 milioni di utile hanno invece preferito incassarne solo 47, accantonandone 27 nelle cosiddette «riserve straordinarie». Marina ha incassato dalla sua holding Quarta circa 12 milioni e può contare su un patrimonio personale di 98 milioni. Il vice presidente di Mediaset Pier Silvio, invece, si è dimostrato più parsimonioso: su 16,26 di profitti ne ha incassati solo cinque, mentre l’anno scorso aveva deciso di accantonare tutto il dividendo. Secondo alcune fonti oggi il suo patrimonio accantonato ammonterebbe a circa 213 milioni.
Diverso il discorso per la holding Quattordicesima, partecipata dai figli più giovani del Cavaliere (Luigi, Eleonora e Barbara), che con i 30 milioni incassati – dieci a testa – finora hanno messo assieme 339 milioni tra liquidità e riserve. Nel 2010 la loro società ha deciso di investire in aziende ad alta tecnologia come la Expobee inc, società specializzata nei software dedicati ai sistemi fieristici, definita «un’operazione dall’elevato contenuto speculativo» e – attraverso un aumento di capitale ad hoc – nel portale Assicurazione.it, comparatore online dei prodotti assicurativi, settore che secondo gli azionisti di Quattordicesima «è in fase di espansione più che notevole, visti i risultati conseguiti nel mercato anglosassone da iniziative imprenditoriali simili».
L’asset principale della holding dei figli di Berlusconi e Veronica Lario resta ovviamente la partecipazione in Fininvest, che con le sue cedole ha sostenuto l’utile 2010, arrivato a 42,3 milioni. La liquidità disponibile è leggermente calata a 138,45 milioni mentre gli investimenti in titoli amministrati dalla banca d’affari Jp Morgan, sono quadruplicati a quota 20,34 milioni. Nel portafoglio titoli non ci sono titoli speculativi ma «azioni ad alto rating» e quindi considerate «non suscettibili di generare rischi finanziari significativi».
Felice Manti