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Usa: «Gheddafi può andare in esilio» Battaglia a Misurata per la base aerea

Il rais nomina un «negoziatore» per i ribelli: è il capo dell’intelligence. Il portavoce del governo: «Se gli imperialisti attaccano, ci saranno migliaia di morti». L’Ue approva le sanzioni

I ribelli a Zawiya (Reuters)

TRIPOLI – L’esilio per Gheddafi «è una possibilità». L’apertura è della Casa Bianca. Il portavoce, Jay Carney, ha detto che «tutte le opzioni restano sul tavolo, compreso l’esilio». In questa ipotesi non si capisce come ciò possa collegarsi con ll’inchiesta sulle violenze in Libia, che potrebbe essere aperta dalla Corte penale internazionale (Cpi) entro pochi giorni, come ha dichiarato il procuratore della Cpi, Luis Moreno-Ocampo. Inoltre l’Ue ha deciso di adottare sanzioni contro Gheddafi e il commissario Ue all’energia, Gunther Oettinger, ha riferito che Gheddafi non controlla più i principali campi petroliferi del Paese.

MISURATA – Sul fronte militare, truppe fedeli a Gheddafi nella base aerea di Misurata sono state attaccate la scorsa notte dagli oppositori del Colonnello. Secondo i ribelli gran pare della base è ora passata sotto il loro controllo. Un velivolo (secondo alcune fonti un elicottero, secondo altre un aereo) ha sparato lunedì sulla sede di Radio Misurata. Lo riferisce Al Arabiya. Testimoni hanno detto che il velivolo sarebbe stato abbattuto e l’equipaggio catturato. Inoltre un reparto di cadetti dell’accademia militare di Misurata si sarebbe ribellato agli ordini dei superiori fedeli a Gheddafi e sarebbe ora in corso una battaglia all’interno della caserma che ospita la Scuola di guerra nel centro cittadino. Jet fedeli a Gheddafi avrebbe colpito depositi di munizioni ad Adjabiya e Rajma, nell’est della Libia. Secondo testimonianze, il bombardamento di Adjabiya avrebbe prodotto solo danni lievi e nessuna vittima.

TRIPOLI – Intanto gli oppositori, dopo aver formato un Consiglio nazionale a Bengasi, stanno iniziando a muoversi verso ovest per unirsi alle forze contrarie a Gheddafi nei pressi di Tripoli e lanciare l’assalto finale alla capitale. A Tajura, alla periferia est di Tripoli, lunedì pomeriggio circa 400 persone hanno inscenato una manifestazione anti-Gheddafi che le forze di sicurezza hanno tentato di disperdere sparando colpi in aria. Lo riferisce l’inviato dell’emittente Bbc, aggiungendo che i manifestanti gridavano slogan come «il sangue dei martiri non è stato versato invano». Negli ospedali di al-Marj, in Cirenaica, sono stati ricoverati dodici feriti «aggregiti da bande armate che circolano nella città», secondo quanto riferisce la tv di Stato.

SANZIONI UE – L’Ue ha adottato con una decisione unanime del Consiglio un pacchetto di sanzioni contro il regime di Gheddafi che vanno oltre quelle già varate dall’Onu. La scelta comprende l’embargo sulle armi e il divieto di viaggiare nell’Unione. I 27 della Ue hanno anche detto che congeleranno i beni di Gheddafi, della sua famiglia e del governo, mentre è vietata la vendita di prodotti come gas lacrimogeni ed equipaggiamento anti-sommossa, hanno riferito fonti diplomatiche. L’embargo dovrebbe entrare in vigore nei prossimi giorni. L’Ue sta pensando di convocare anche un vertice straordinario «nel fine settimana» sulla crisi libica, come richiesto dal presidente francese Nicolas Sarkozy. Lo ha riferito una fonte diplomatica all’Afp.

«IMPERIALISTI» – «Se gli imperialisti occidentali ci attaccano, ci saranno migliaia di morti», ha detto Ibrahim Moussa, portavoce del governo libico. «L’occidente vuole il nostro petrolio, Al Qaeda vuole una base sul Mediterraneo per minacciare l’Europa», ha aggiunto. «Abbiamo catturato centinaia di terroristi islamici, anche legati ad Al Qaeda. Li stiamo interrogando e, se sarà possibile, ve li faremo incontrare in carcere», ha detto rivolto ai giornalisti occidentali. Secondo Debka, sito vicino ai servizi segreti israeliani, centinaia di consiglieri militari statunitensi, britannici e francesi sarebbero già in Cirenaica per collaborare con gli insorti contro il regime di Gheddafi.

ACCORDO – Un accordo tra tribù di Zawiya, a ovest di Tripoli e teatro di una sollevazione anti-regime, e forze fedeli a Gheddafi sarebbe stato raggiunto per evitare che la rivolta si allarghi ad altre regioni occidentali e che, al tempo stesso, le forze di sicurezza lealiste attacchino i ribelli asserragliati nel centro cittadino. Lo riporta un «reportage esclusivo» di Al Arabiya. «La città è circondata dalle falangi di Gheddafi», ha detto il corrispondente dell’emittente naraba. «Grazie a un accordo tra le tribù di Zawiya, le forze di sicurezza lealiste non attaccano la città ma i rivoltosi non tentano sortite fuori dal perimetro urbano». Secondo Al Jazeera, Gheddafi ha incaricato l’ex capo dei servizi segreti libici all’estero, Bouzid Durda, di avviare una trattativa con i rivoltosi della Cirenaica.

MERCENARI – Le organizzazioni per i diritti umani lanciano l’allarme sulle sorte di migliaia di africani sub-sahariani presenti in Libia, presi di mira dai rivoltosi perché sospettati di essere mercenari al soldo di Gheddafi. Secondo il racconto di alcuni testimoni, raccolto da Al Jazeera, decine di lavoratori africani potrebbero essere stati uccisi, mentre in centinaia si nascondono per non cadere vittime della caccia «ai mercenari neri africani».

Redazione online

 

Usa: «Gheddafi può andare in esilio» Battaglia a Misurata per la base aereaultima modifica: 2011-02-28T17:20:24+01:00da
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