Documento conclusivo della 46/ma Settimana Sociale. La Cei: «All’elettore il reale potere di scelta e di controllo. Si affronti la questione del numero di mandati»
Angelo Bagnasco |
CITTÀ DEL VATICANO – L’«ineleggibilità di quanti hanno pendenze con la giustizia» e la questione del numero dei mandati. Sono queste le due priorità da affrontare, secondo il documento conclusivo della 46/ma Settimana Sociale dei cattolici sottoposto al vaglio della Cei, che ritiene ormai non rinviabile una riforma del sistema elettorale. Nel documento presentato venerdì mattina, si chiede di «salvaguardare la democrazia» e su questo fronte, vendono individuati in particolare 4 punti: democrazia interna ai partiti, lotta alla criminalità organizzata, legge elettorale-forma di governo e federalismo. Il documento, inoltre, non contiene alcuna valutazione nel merito della riforma costituzionale della giustizia annunciata dal governo ma una considerazione generale sul fatto che «la Costituzione può ancora dare tanto al Paese e ciò non significa che sia intoccabile». «La Costituzione italiana – si legge nel documento – è frutto di una esperienza esemplare di alto compromesso delle principali culture politiche del Paese. Eventuali modifiche non devono stravolgerne l’impianto fondante definito innanzitutto nella prima parte».
«POTERE DI SCELTA ALL’ELETTORE» – Alla presentazione del documento hanno preso parte monsignor Domenico Pompili, direttore dell’ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e sottosegretario della Cei, monsignor Arrigo Miglio vescovo di Ivrea e presidente del comitato scientifico delle Settimane sociali e i due membri del comitato stesso Edoardo Patriarca e Franco Pasquali. Il documento conclusivo della Settimana sociale dei cattolici italiani si pronuncia «in maniera convinta per la revisione della legge elettorale a tutti i livelli e per tutte le istanze». Per la Cei «occorre dare all’elettore un reale potere di scelta e di controllo. Bisogna anche affrontare la questione del numero di mandati e dell’inelegibilità di quanti hanno pendenze con la giustizia». In particolare, durante la conferenza stampa di presentazione del documento, è stato affrontato il tema del rapporto tra eletti ed elettori: «Anche per i parlamentari più bravi e impegnati – ha spiegato Edoardo Patriarca, segretario del comitato scientifico della Settimana – non c’è la possibilità di rendere conto del proprio operato ai propri elettori».
(Redazione online)