Scompare una leggenda della musica italiana. Era ricoverata da settimane dopo un intervento chirurgico, aveva 91 anni. Con «Grazie dei fior» era stata la prima vincitrice a Sanremo nel 1951
MILANO – È morta stamattina a Milano Nilla Pizzi, la regina della canzone italiana, protagonista negli anni Cinquanta del Festival di Sanremo ed interprete di brani diventati popolari e immortali, grazie alla radio prima e alla televisione poi, come Grazie dei fior, Vola colomba, Papaveri e papere. Del Festival era del resto considerata una sorta di simbolo, essendo stata la vincitrice, nel 1951, della prima edizione. Nilla Pizzi (ma il vero nome era Adionilla) era nata a Sant’Agata Bolognese nel 1919. Avrebbe compiuto 92 anni il 16 aprile. Era ricoverata in una clinica dopo un intervento subito tre settimane fa. L’annuncio del decesso della «regina della musica italiana», come era stata definita in più di un’occasione, è stato dato dal suo attuale agente, Lele Mora.
LA CARRIERA – Protagonista della musica leggera italiana, il suo nome è indissolubilmente legato al Festival di Sanremo, al quale ha partecipato in diverse edizioni. Nel 1951 non si limitò a conquistare il primo premio, ma in duetto con Achille Togliani si piazzò anche seconda. E proprio grazie alla formula di quel tempo che consentiva ad un cantante di interpretare più di un brano, l’anno seguente conquistò l’intero podio: vinse con Vola colomba e arrivò seconda e terza rispettivamente con Papaveri e Papere e con Una donna prega. Lo scorso anno, proprio per quel legame speciale con il Festival di Sanremo, sul palco dell’Ariston le era stato attribuito il Premio alla carriera. Ma aveva avuto già prima un importante riconoscimento ufficiale: nel 2002 quando Carlo Azeglio Ciampi, le aveva conferito la nomina a Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.
VOCE SENSUALE – La Pizzi inizia la sua carriera a 18 anni, quando vince nel 1937 il concorso ‘5000 lire per un sorrisò, una sorta di Miss Italia dell’epoca. Nel ’42 vince un concorso indetto dall’Eiar (prima denominazione della Rai) ed inizia ad esibirsi con l’orchestra Zeme. Durante il fascismo viene allontanata dalla radio: la sua voce è considerata troppo sensuale. Torna nel 1946 con l’orchestra del maestro Angelini, cui è legata sentimentalmente. Film, trasmissioni radiofoniche, canzoni di successo e chiacchierate love-story (il cantante Gino Latilla tenterà anche il suicidio per lei), ne fanno una delle principali protagoniste del mondo dello spettacolo italiano. Sanremo a parte, tra gli altri successi vanno ricordati quello del 1959, quando vince Canzonissima (con L’edera), il Festival di Barcellona (in coppia con Claudio Villa con Binario) e si piazza terza al Festival di Napoli con Vieneme ‘nzuonno assieme a Sergio Bruni.
Redazione Online