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La tragedia di Miyagi: «Diecimila morti»

IL PAPA: «PREGO PER LE VITTIME». A FUKUSHIMA RISCHIO DI ESPLOSIONE NEL REATTORE NUMERO TRE. Il bilancio ufficiale: 3.000 tra vittime e dispersi. Il premier: «E’ il momento peggiore dal dopoguerra»

Diecimila morti nella sola prefettura di Miyagi. Si aggravano sensibilmente le stime del terremoto e del conseguente tsunami che venerdì hanno devastato la costa nordorientale del Giappone. Per la polizia nazionale le vittime e i dispersi hanno superato nel complesso quota 3.000, ma la tv pubblica Nhk, citando altre fonti, fornisce dati assai diversi. «Non ho alcun dubbio», ha detto Naoto Takeuchi, capo della polizia della prefettura di Miyagi, parlando di diecimila vittime nel suo resoconto alla televisione di Stato. Il capoluogo Sendai, è stato devastato dall’onda anomala di oltre 10 metri di altezza e centinaia di corpi sono stati rinvenuti lungo le coste della prefettura. Mancano cibo, acqua e carburante e lunghe code di persone si sono formate davanti ai pochi negozi aperti. Migliaia di sfollati hanno trascorso un’altra notte al freddo, in rifugi di fortuna, sulla costa nord-orientale, secondo la Bbc.

L’APPELLO DEL PREMIER – Il primo ministro giapponese Naoto Kan non nasconde la sua preoccupazione e si appella alla popolazione. «È il momento più difficile dalla fine della Seconda Guerra Mondiale -ha detto -: chiedo a tutti la massima unità». Il devastante sisma, secondo il premier, potrebbe provocare la più profonda crisi degli ultimi 65 anni per il Giappone. «Unendo le forze, aiutandosi a partire da parenti e amici, superiamo la crisi, ricostruiamo il Giappone. È questa la preghiera che faccio a tutti» ha detto. Il Paese prova comunque a ripartire. Lunedì le Borse di Tokyo e Osaka avranno apertura regolare, testando così il ritorno alla normalità. E il governatore della Bank of Japan (BoJ), Masaaki Shirakawa, ha fatto sapere che darà il suo sostegno nella difficile prova della riapertura dei mercati. «La liquidità – ha detto – sarà assicurata».

IL VULCANO SI RISVEGLIA – Intanto, dopo lo Tsunami e con l’allarme nucleare in corso, ha ricominciato a svegliarsi anche il vulcano Shinmoedake, dopo due settimane di inattività. Cenere e lapilli si intravedono da quattro chilometri di distanza nell’aria, raccontano testimoni locali. Il vulcano, dall’altezza di 1.421 metri, si era risvegliato dopo 52 anni lo scorso gennaio, poi il primo marzo. Dopodiché è rimasto tranquillo da due settimane. È probabile che proprio lo tsunami abbia stimolato la sua attività. Le autorità intanto mantengono il livello di «warning» a tre su 5 e hanno bloccato l’accesso alla montagna.

SOCCORSI – Kan ha anche ordinato il raddoppio del numero di militari (attualmente cinquantamila) impegnati nelle operazioni di soccorso. E sono arrivate anche le squadre provenienti da 40 Paesi di tutto il mondo. La Marina degli Stati Uniti sta trasportando alimenti e persone. Una squadra composta da 41 persone, composta prevalentemente da volontari provenienti dalla Germania, è pronta a partire per la zona del disastro. Il team è dotato di cani da soccorso, telecamere a raggi infrarossi, sistemi di tracciamento, una motosega per tagliare il calcestruzzo e attrezzature da taglio per l’acciaio.

INCUBO NUCLEARE – Se il bilancio delle vittime si aggrava di ora in ora, non si allontana lo spettro della contaminazione nucleare, dopo l’esplosione di sabato nella centrale di Fukushima N°1, a 250 km da Tokyo. C’è infatti il rischio che nel reattore numero 3 dell’impianto, ora sotto stress, possa avvenire una esplosione simile a quella del reattore numero 1. A spiegarlo è stato il capo di gabinetto, Yukio Edano, parlando dell’accumulo di idrogeno a causa della decompressione in corso.

NUOVE SCOSSE E NUOVI TSUNAMI – Nel frattempo, l’Agenzia meteorologica giapponese (Jma) ha declassato l’allarme tsunami su tutte le coste dell’arcipelago, che adesso sono soggette ad «allerta» per onde non superiori al mezzo metro di altezza. A due giorni dal devastante sisma nel nord-est, rivisto alla magnitudo di 9.0, le aree costiere occidentali del Giappone sono segnalate dall’Agenzia col colore giallo, a significare il cessato pericolo per onde anomale di grandi dimensioni. L’ultimo bollettino della Jma ha declassato il rischio tsunami nelle ultime quattro prefetture che erano segnalate in arancione – Iwate, Miyagi, Fukushima e il tratto costiero di Aomori -, cioè soggette al pericolo di onde alte fino a due metri. Sempre l’Agenzia meteorologica ha spiegato però che il Giappone deve attendersi nei prossimi giorni forti scosse di assestamento, fino al grado 7 della scala Richter, e prepararsi a nuovi tsunami.

«VIA DA TOKYO» – La Francia ha invitato i suoi connazionali in Giappone a lasciare la regione di Tokyo e ha consigliato ai turisti di rimandare ogni viaggio pianificato. In un comunicato, l’ambasciata di Parigi ha ritenuto «ragionevole» suggerire a «coloro che non hanno particolari ragioni per rimanere n’area di lasciare la regione di Kanto per alcuni giorni». «Consigliamo vivamente i nostri connazionali – si legge ancora – a rimandare ogni viaggio pianificato nell’area».

«PREGO PER LE VITTIME»– Un pensiero al popolo giapponese da Benedetto XVI, che subito dopo l’Angelus, ha espresso «forte impressione» per le notizie e le immagini sul «tragico terremoto» e il conseguente tsunami. Il Papa ha anche pregato per le vittime e per i loro familiari, incoraggiando i soccorritori e rinnovando la sua «spirituale vicinanza» alla popolazioni del Paese «che con dignità e coraggio stanno facendo fronte alle conseguenze di tali calamità».

GLI ITALIANI – Quanto ai connazionali residenti nelle prefetture colpite dal sisma, l’ambasciata italiana in Giappone è ormai riuscita a mettersi in contatto con 25 di loro su trenta. In mattinata sembrava che fossero sei gli italiani formalmente dispersi, ma uno di loro è poi stato rintracciato. «Per quanto riguarda i non residenti, è stato stabilito un contatto con 11 di essi sui 12» di cui l’ambasciata ha avuto segnalazione, ha spiegato l’ambasciatore Vincenzo Petrone. Confermata anche la notizia che «tutti e cinque gli italiani residenti nella prefettura di Fukushima, quella delle centrali nucleari a rischio, sono stati contattati e sono in buone condizioni di salute».

Redazione online

La tragedia di Miyagi: «Diecimila morti»ultima modifica: 2011-03-13T23:42:04+01:00da
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