Sviluppato dalla britannica Reaction Engines, Potrà essere usato per viaggi passeggeri. Lungo 90 metri, simile ad alcune astronavi di Star Wars. Ed è concepito per future missioni sulla luna e su Marte
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Ecco lo Skylon, il nuovo prototipo di navicella spaziale che potrebbe prendere il posto degli SpaceShuttle |
Il veterano degli shuttle, il Discovery, ha chiuso la sua lunghissima carriera. Dopo 27 anni di servizio, la navetta spaziale della Nasa ha concluso la sua ultima missione rientrando la settimana scorsa con un morbido atterraggio in Florida. Gli shuttle gemelli, Endeavour e Atlantis, compiranno i loro ultimi voli rispettivamente ad aprile e a giugno. Ciò nonostante, un nuovo e straordinario capitolo dei viaggi spaziali è pronto ad aprirsi. L’agenzia americana è infatti già al lavoro per trovare il successore della decana delle navette. In corsa per i futuri viaggi tra le stelle c’è Skylon, riferisce la Cnn.
GUERRE STELLARI – La storica navetta della Nasa, Discovery, è uscita definitivamente di scena, ma fin da ora ci si chiede chi sarà il successore. A prendere il posto degli space shuttle potrebbe arrivare Skylon, la scintillante e sottile navicella sviluppata dalla compagnia aerospaziale britannica Reaction Engines. Il prototipo, che sembra uscito dalla saga di Guerre Stellari, è pensato per trasportare nello spazio passeggeri e apparati satellitari, e rifornire la stazione orbitante. La navicella è in grado portare in orbita un carico fino a 12 tonnellate di peso. Lunga 90 metri, è concepita per appoggiare future missioni anche sulla Luna e su Marte.
«RIUTILIZZABILE» – «Dovrebbe essere talmente sofisticata che, a differenza degli Space Shuttle, non necessita di un vettore per la partenza», descrive Mark Hempsell di Reaction Engines la navetta Skylon. Ciò non solo risparmierebbe denaro, è soprattutto un potenziale vantaggio competitivo rispetto agli altri progetti di spazioplani. Richard Brown, direttore del Centro per la tecnologia e il trasporto aerospaziale presso l’Università di Strathclyde a Glasgow, in Scozia, sostiene che «il problema di un veicolo spaziale completamente riutilizzabile è già in discussione da tempo». Il ricercatore, tuttavia, sottolinea: «La variante a propulsione che dovrebbe essere installata in Skylon è con ogni probabilità la più efficiente».
Elmar Burchia