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«Botte al nido», maestre arrestate

Pavia – Ai domiciliari la direttrice della struttura privata di Casarile e una sua assistente. La prova dalle telecamere. Il pm: bimbi minacciati e tenuti in soggezione

PAVIA – I precedenti in materia invitavano a essere prudenti: nei casi di violenze di ogni genere sui bambini, mai fidarsi semplicemente della parola delle vittime. Ma quando la Procura di Pavia ha esaminato le immagini delle telecamere piazzate di nascosto all’asilo nido «Primi passi», non ha più avuto dubbi e ha rotto gli indugi: ieri pomeriggio sono state arrestate la direttrice e una sua assistente della struttura con l’accusa di maltrattamenti sui piccolissimi ospiti. Le immagini sono state ritenute sufficientemente esplicite a giustificare il grave provvedimento.
Il «nido» finito al centro dell’indagine è una struttura privata nel comune di Casarile, paese di 3.200 abitanti al confine tra le province di Pavia e Milano. Il provvedimento restrittivo (arresti domiciliari) ha colpito la direttrice Roberta B., 33 anni, e la sua assistente, Elena P., di un anno più anziana. Entrambe residenti a Binasco (Milano). Le vittime sono una quindicina di bambini, tutti di età da uno a tre anni, spesso figli di lavoratori e lavoratrici che avevano dovuto rivolgersi ad un asilo privato per mancanza di posti in quelli pubblici della zona.

Nonostante i frequentatori di «Piccoli passi» fossero poco più che neonati, il ricorso ai metodi coercitivi, alle urlate e talvolta alle violenze fisiche da parte delle insegnanti erano lo stesso venuti a conoscenza dei genitori. Proprio da questi erano arrivate le prime segnalazioni ai carabinieri.
Possibile credere a racconti di testimoni così suggestionabili e spesso non abituati a esprimersi compiutamente? L’inchiesta ha deciso di fare un ulteriore passo avanti e sono state interrogate in qualità di testimoni anche alcune insegnanti e componenti del personale di servizio che in passato avevano lavorato nel «nido» di Casarile; e anche da questi accertamenti sono arrivate conferme ai primi sospetti.
Il sostituto procuratore di Pavia Roberto Valli, responsabile delle indagini assieme ai carabinieri della stazione di Binasco, ha cercato a questo punto una sorta di «prova del nove» e ha fatto installare all’interno dell’asilo alcune videocamere: il racconto di quelle immagini non avrebbe più lasciato spazio ad equivoci. Le immagini raccontano di bambini continuamente sgridati, minacciati di castighi in caso di disobbedienza o indisciplina. Fino ad arrivare nei casi più estremi agli schiaffi da parte delle responsabili della loro cura.

La duplice ordinanza di custodia cautelare parla di «continue violenze fisiche e psicologiche; i bambini erano sottoposti ad un evidente stato di soggezione nei confronti delle educatrici poiché continuamente minacciati di punizione». Al momento allegato al fascicolo non ci sono referti medici che documentino danni patiti dai bambini. «È un capitolo dell’inchiesta che deve ancora essere affrontato – confidava ieri una fonte delle indagini – anche perché dai prossimi giorni cominceremo a raccogliere sistematicamente la testimonianze delle famiglie che affidavano i bambini alle educatrici di “Primi passi”».
La struttura, regolarmente autorizzata dalla Regione Lombardia, è adesso chiusa e difficilmente riprenderà la sua attività in tempi brevi.
Lunedì gli inquirenti faranno il punto della situazione. Per i primi giorni della settimana è atteso anche l’interrogatorio di garanzia per le due insegnanti.

Alberto Berticelli
Claudio Del Frate

«Botte al nido», maestre arrestateultima modifica: 2011-03-19T15:44:37+01:00da
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