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Il vertice di Parigi decide sulla Libia

Assente l’unione africana. Francia e Inghilterra pronte ad attaccare, a seguire l’intervento degli Usa. Aerei da guerra transalpini sorvolano il Paese. I cittadini potrebbero diventare scudi umani per gli obiettivi sensibili. Intanto a Bengasi continua la battaglia: bombardata anche la Croce Rossa.

Sono in corso i lavori del vertice di Parigi all’Eliseo sulla questione libica che, secondo le voci che circolano tra gli addetti ai lavori, dovrebbero sancire l’inizio delle operazioni militari in Libia con raid aerei. Il termine dei lavori è previsto per le 15,30 con una dichiarazione del presidente francese Nicolas Sarkozy, promotore del vertice. A dover partecipare ai primi attacchi aerei contro le milizie del Raìs Muammar Gheddafi, secondo le indiscrezioni che circolano, dovrebbero essere proprio la Francia, assieme a Gran Bretagna, Canada, Norvegia, e poi a seguire Stati Uniti e Paesi arabi. Prima dell’inizio ufficiale dei lavori, secondo quanto si è appreso da fonti diplomatiche, c’è stato un incontro preparatorio tra Sarkozy, il ministro degli esteri francese Alain Juppè, il premier inglese David Cameron e il segretario di stato americano Hillary Clinton.

BERLUSCONI IN FRANCIA – I raid aerei contro le forze di Muammar Gheddafi potrebbero iniziare subito dopo il vertice di Parigi. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è intanto giunto all’Eliseo dove, come gli altri leader presenti al vertice sulla Libia, è stato accolto dal presidente francese Nicolas Sarkozy. Nessun rappresentante dell’Unione africana figura nella lista dei partecipanti al vertice. L’UA, hanno precisato le fonti dell’Eliseo, si riunisce a Noukachott, capitale della Mauritania, per affrontare gli aspetti diplomatici della crisi libica. A Parigi ci si concentrerà soprattutto sugli «aspetti militari», hanno sottolineato ancora le fonti dell’Eliseo, precisando che questa decisione è stata presa di «comune accordo» con l’Unione Africana.

ADESIONE – L’Italia metterà a disposizione sette delle proprie basi militari per le eventuali azioni contro la Libia sulla base della risoluzione dell’Onu che ha istituito anche la no fly zone sui cieli del Paese nordafricano. Queste le indicazioni di Ignazio La Russa. Il ministro della Difesa, nel confermare che la partecipazione italiana al possibile intervento militare in Libia, non si limiterà alla messa a disposizione delle basi, ma vedrà il Paese in prima linea nella «coalizione dei volonterosi», ha utilizzato una espressione colorita, sottolineando che il governo di Roma non si limiterà a fare «l’affittacamere». «Proprio perché siamo vicini alla Libia – ha detto La Russa a margine di un convegno a Milano – il nostro ruolo non può essere quello degli affittacamere, di quello che offre le basi e dà le chiavi di casa: il nostro ruolo deve essere propositivo, moderato ma determinante».

Redazione Online

Il vertice di Parigi decide sulla Libiaultima modifica: 2011-03-19T15:33:00+01:00da
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