L’ITALIA E LA LIBIA / Il Capo dello Stato: «Repressioni forsennate da parte di Gheddafi». La Russa in tv: «I velivoli compiranno azioni da oggi, nessuna limitazione all’intervento italiano»
ROMA – Oltre alle sette basi, l’Italia ha messo anche otto aerei a disposizione della coalizione che sta intervenendo in Libia. Ospite di Lucia Annunziata su Raitre, Ignazio La Russa ha spiegato che i velivoli «si aggiungono agli altri assetti forniti dalle altre nazioni che partecipano e da oggi compiranno le loro azioni sotto un unico comando che è a Napoli». Il ministro ha sottolineato che il nostro Paese ha aderito alla coalizione, «trasferendo sotto il comando della coalizione stessa, otto aerei, ma se fra un minuto ci chiedessero altri tipi di aerei valuteremmo. Una cosa è certa: non è intenzione dell’Italia mettere caveat al proprio intervento». «Vogliamo partecipare alla pari a questa operazione – ha aggiunto – finalizzata alla salvaguardia della popolazione libica». E una precisazione sulla natura della partecipazione italiana è arrivata nel pomeriggio anche dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a margine della sua visita a Milano: «Non siamo entrati in guerra. Siamo impegnati in un’azione autorizzata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite». E ancora: «Tutti siamo preoccupati per quello che succede in Libia dove ci sono repressioni forsennate e violente rivolte contro la stessa popolazione libica da parte del governo e del suo leader Gheddafi».
«RICHIESTA FORMALE» – Il ministro della Difesa ha spiegato nel dettaglio la nuova fase dell’operazione. «Ieri sera intorno alle ore 23 abbiamo avuto richiesta formale di assetti da parte di altri Paesi e dalle 23.59 abbiamo dato la disponibilità di 8 aerei: 4 caccia e 4 tornado in grado di neutralizzare radar» ha detto La Russa in tv, spiegando che gli aerei italiani potranno essere impiegati dal comando della coalizione «in ogni momento».
IMMIGRAZIONE – Quanto all’emergenza migranti, il ministro ha chiarito in tv che Roma chiederà alla comunità internazionale «di non lasciare sola l’Italia». Una volta «messa a tacere la contraerea libica, si dovrà attuare una no fly zone per tutelare le vite dei cittadini libici. E in questo – ha specificato La Russa – siamo partecipi alla pari con gli altri Paesi. Con la stessa forza chiederemo alla comunità internazionale di non lasciare sola l’Italia nella gestione dei flussi migratori». «La risoluzione Onu – ha aggiunto – non pone il problema di cosa accadrà a Gheddafi. Peraltro quello è un aspetto che non dipende direttamente da noi, ma anche da una situazione diplomatica».
BASI ITALIANE – Cosa sta avvenendo intanto nelle basi italiane? A Trapani sono arrivati quattro aerei Eurofighter provenienti da Grosseto, che l’Aeronautica militare ha rischierato in Sicilia in vista di un possibile impiego nella missione, e tre tornado provenienti dalla base militare del sesto stormo di Ghedi, nel bresciano. L’aeroporto di Trapani Birgi, confermano all’Ansa fonti dell’Enac, entro poche ore verrà chiuso al traffico aereo civile a causa delle operazioni dell’aeronautica militare che riguardano la Libia. I voli saranno dirottati su altri aeroporti. Da Decimomannu, nel corso della giornata, potrebbero alzarsi in volo i caccia spagnoli giunti sabato in Sardegna. Il ministro della Difesa britannico Liam Fox ha detto alla Bbc che tornado e typhoon della Raf si sposteranno «presto» in una base nell’Italia meridionale. Da Sigonella sono pronti a decollare sei caccia danesi F16 arrivati sabato.
Redazione online