Gli insorti: abbiamo perso 8000 uomini. voci sulla morte di Khamis Gheddafi. Gates: presto passaggio di consegne del controllo della missione a team costituito da Francia e Gran Bretagna
TRIPOLI – Non si fermano gli attacchi contro la Libia della coalizione anti-Gheddafi. I primi a riprendere le operazione aeree sono stati oggi i francesi. E probabilmente poi gli altri membri della coalizione seguiranno.
TERZO GIORNO – L’operazione «Odissey Dawn» è giunta al terzo giorno e domenica ha visto esordire nei combattimenti anche i Tornado italiani che sono stati impegnati nel distruggere i sistemi radar libici. L’operazione sarebbe perfettamente riuscita. I nostri Tornado sono poi regolarmente ritornati alla base di Trapani da cui erano decollati. Secondo l’ammiraglio americano Mike Mullen, capo degli Stati maggiori riuniti Usa la prima ondata di attacchi ha permesso di stabilire la no-fly zone sulla Libia. Ora comincia la seconda fase quella che prevede l’attacco alle forze di rifornimento delle truppe del Colonnello Gheddafi.
SCUDI UMANI – Ma il regime libico starebbe reagendo usando mezzi non convenzionali. Il Regno Unito ha detto che una delle proprie missioni di bombardamento sulla Libia è stata annullata domenica per evitare di fare vittime tra i civili. «Riteniamo che un numero indefinito di civili si siano spostati nell’area che intendevamo prendere come obiettivo», ha riferito il ministero della Difesa inglese. La televisione di Stato libica ha affermato che i sostenitori di Gheddafi si sono diretti verso gli aeroporti per fungere da scudi umani.
Una notizia quest’ultima confermata anche dagli insorti che sostengono che le forze fedeli a Gheddafi stiano portando civili a Misurata dalle città vicine proprio per usarli come scudi umani.
ATTACCHI – Oltre ai bombardamenti da parte dei caccia sono continuati anche gli attacchi dai mezzi non aerei. «Per la seconda volta, anche il Regno Unito ha lanciato dal Mediterraneo missili (da crociera) Tomahawk da un sommergibile di classe Trafalgar nel quadro di un piano coordinato della coalizione per applicare la risoluzione» del Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha spiegato il generale John Lorimer, in un comunicato del ministero della difesa britannico, ricordando il nuovo attacco da sottomarino effettuato dalle forze armate del Regno Unito.
CAMBIO DI COMANDO – Gli Stati Uniti hanno annunciato che passeranno «nei prossimi giorni» il comando dell’operazione; il presidente americano Barack Obama vuole infatti consegnare l’incarico di guidare l’intervento militare alla Nato o ai franco-britannici, per non gravare troppo sulle forze armate statunitensi, già impegnate in due conflitti. Il Segretario alla Difesa Usa, Robert Gates, ha tuttavia sottolineato come sia più probabile che l’intervento venga affidato a un comando franco-britannico, a causa della «sensibilità» araba verso un altro intervento dell’Alleanza Atlantica nel mondo musulmano. «Continueremo a sostenere la coalizione, saremo partner della coalizione, avremo un ruolo nella coalizione, ma non avremo un ruolo di spicco», ha detto il ministro, citato dal quotidiano britannico «Times».
VITTIME – Intanto c’è un primo bilancio del conflitto sul campo tra le forze del Colonnello e gli insorti. Sono oltre 8.000 i ribelli rimasti uccisi dall’inizio della rivolta al regime libico Gheddafi. «I nostri morti e martiri sono più di 8.000», ha detto a Sky News il portavoce del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi, Hafiz Ghoga, che ha anche criticato gli appunti mossi domenica dal Segretario generale della Lega araba, Amr Moussa, ai bombardamenti lanciati dalla comunità internazionale in Libia.
Un portavoce del governo francese ha invece detto di non avere informazioni sul fatto che civili siano rimasti uccisi negli attacchi sulla Libia da parte della coalizione.
Khamis Gheddafi (al centro con divisa e mostrine rosse) (Archivio Corsera) |
KHAMIS GHEDDAFI – Circolano in Libia voci circa la morte di Khamis Gheddafi, figlio del colonnello Muammar, che sarebbe deceduto ieri a Tripoli. Secondo quanto ha annunciato il sito dell’opposizione libica «Al-Manara», Khamis sarebbe morto per le ferite riportate nei giorni scorsi, quando un pilota dell’aviazione libica passato con l’opposizione avrebbe aperto il fuoco contro di lui nei pressi della caserma di Bab al-Aziziya, nel centro di Tripoli. La notizia non è stata ancora confermata, ma sta già facendo il giro dei media arabi. Khamis Gheddafi era a capo di una delle brigate del regime impegnate a combattere contro gli insorti. Sesto dei figli del colonnello, aveva il grado di capitano dell’esercito ed era responsabile del reclutamento e dell’addestramento dei soldati mercenari africani.
ONU – Sul fronte diplomatico prosegue intanto il giro delle capitali del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon. «Il forte impegno della Lega Araba» per proteggere i civili in Libia «ha reso possibile l’adozione della risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu» ha detto Ban Ki-Moon, al termine del suo incontro con il segretario generale della Lega Araba, Amr Mussa.
Redazione online