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Il pilota del Tornado: «Niente bombe, il primo volo è stato di pattugliamento».

«Non abbiamo lanciato missili contro i radar». Il comando lo trasferisce. Parla uno dei top gun italiani che hanno partecipato alla prima missione sulla Libia: sorvolata l’area di Bengasi

Aerei Tornado della Raf (Ap)

ROMA – «Ieri sera nella missione condotta in Libia abbiamo solo pattugliato la zona nei pressi di Bengasi ma non abbiamo ritenuto di lanciare i missili contro i radar». Lo ha detto Nicola Scolari, 38 anni, uno dei tre piloti che ieri ha partecipato alla missione italiana contro la Libia. «Nella nostra missione – ha aggiunto Scolari – abbiamo verificato sulla Libia se vi fosse la presenza di radar accesi e qualora ne avessimo avuto conferma li avremmo distrutti».

RIENTRO – Forse qualche parola di troppo? Il maggiore Nicola Scolari starebbe lasciando la base siciliana per fare ritorno a Piacenza, dove presta servizio presso il 155° gruppo del 50° stormo. Lo si apprende dall’Adnkronos. Non se ne conoscono ancora i motivi

AZIONI ANTI-RADAR – «Il nostro gruppo – aveva raccontato Scolari incontrando giornalisti nella base di Trapani – è di base a San Damiano a Piacenza. I nostri sei Tornado sono rischierati a Birgi da alcuni giorni. Siamo specializzati nella soppressione delle difese aeree nemiche, attraverso dei missili che eventualmente dirigiamo sui radar. Siamo così in grado di neutralizzare queste minacce, anche se mobili». «In questo modo – ha aggiunto – i bombardieri sono liberi di entrare in zone di guerra».

Redazione online

Il pilota del Tornado: «Niente bombe, il primo volo è stato di pattugliamento».ultima modifica: 2011-03-21T23:43:00+01:00da
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