Vinse due Oscar come migliore attrice protagonista. Alla ribalta a 11 anni con «Torna a casa Lassie!». Poi un successo dietro l’altro. Sette mariti e 8 matrimoni
LOS ANGELES (CALIFORNIA) – Quando muore un’attrice che ha fatto la storia del cinema, è facile dire che si è spenta una stella. Con Elizabeth Taylor la frase non è solo vuota retorica. Con Liz se ne va l’ultima star della grande Hollywood degli anni Cinquanta-Sessanta, quella in grado di far ancora sognare tutto il mondo. L’ultima volta che era comparsa in pubblico è stato alla fine di giugno 2009, ai funerali del suo grande amico Michael Jackson. Dopo si è celata ai riflettori, lei che sotto i riflettori ha passato tutta la sua vita. Mercoledì mattina la notizia della sua morte a Los Angeles a 79 anni, riportata dagli organi d’informazione americani. La famiglia, nel ringraziare i tanti ammiratori che hanno espresso le loro condoglianze, ha invitato a non inviare fiori ma contributi per la ricerca contro l’Aids.
CARRIERA – Nata in Inghilterra il 27 febbraio 1932 da genitori americani, il primo successo lo ottenne a soli 11 anni con il mitico Torna a casa Lassie, ma aveva debuttato al cinema già l’anno prima. Poi passò da un successo all’altro in interpretazioni indimenticabili come Piccole donneIl padre della sposa e Papà diventa nonno (1950 e 1951), Un posto al sole (1951). Il suo periodo d’oro fu alla fine degli anni Cinquanta e all’inizio dei Sessanta, con film che hanno fatto la storia del cinema: Il gigante (1955), L’albero della vitaLa gatta sul tetto che scotta (1958), Improvvisamente l’estate scorsa (1959), Venere in visone (196o) e Cleopatra (1963). In quest’ultimo film iniziò la sua storia d’amore con Richard Burton, che sposò due volte: la prima nel 1964, divorziarono nel giugno 1974 e poco più di un anno dopo si risposarono per poi lasciarsi nel luglio 1976. In tutto Liz si sposò otto volte con sette mariti e rimase una volta vedova. Dai suoi mariti ebbe tre figli. Elizabeth Taylor ha ricevuto due Oscar come migliore attrice protagonista: il primo per Venere in visone (1960), il secondo per Chi ha paura di Virginia Woolf? (1966). In seguito fece due film di Zeffirelli: La bisbetica domata (1967) e Il giovane Toscanini (1988), il suo penultimo film prima di I Flinstones del 1994. (1949), i due film di Vincent Minnelli (1957),
RICORDI – «Sono molto addolorato. Abbiamo perso una figura memorabile che ho avuto la fortuna di conoscere e di lavorarci in due film. Purtroppo tramontiamo tutti. Con lei muore una diva come non esistono più», ha ricordato Franco Zeffirelli.
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