Nel pomeriggio discussione in Senato l’opposizione chiede presenza berlusconi. Nel testo: impegno su risoluzione Onu e difesa dei confini Bindi: «Ricalchi l’Onu o non si vota»
ROMA – Massimo impegno dell’Italia nell’applicazione della risoluzione Onu nei confronti della Libia, ma anche assegnazione del comando della missione alla Nato, tutela dei nostri confini, gestione europea della questione migranti e profughi e rispetto dei contratti per l’approvvigionamento energetico, in maniera che cittadini italiani e imprese italiane non paghino il prezzo delle speculazioni su petrolio e gas già annunciate da tecnici e petrolieri. Questi, in linea di massima, i contenuti della bozza di risoluzione sull’intervento in Libia messa a punto da Pdl e Lega.
OPPOSIZIONE – La risoluzione della maggioranza sulla Libia non convince però l’opposizione. Dovrebbe ricalcare il mandato delle Nazioni Unite per il Pd che dichiara che non approverà posizioni diverse. È quanto emrge dal coordinamento del Partito democratico, in corso. È infatti da martedì che l’opposizione chiede che all’incontro previsto per il pomeriggio di mercoledì sia presente in Aula il presidente del Consiglio anzichè il ministro degli Esteri e di quello della Difesa. È dalla bocca di Silvio Berlusconi che la minoranza parlamentare vorrebbe sentire la «sintesi politica e pratica» della posizione italiana, che invece al momento emerge solo dalla bozza di risoluzione, sulla quale il governo sarà direttamente chiamato in causa prima della presentazione. In particolare, quello che vuole sapere la minoranza al Senato è il motivo per cui il testo di risoluzione «è così diverso» da quello che hanno votato 4 giorni fa le commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.
LEGA – Intanto, c’è fermento anche nel gruppo della Lega, con il capogruppo Federico Bricolo che ha sottolineato, appena concluso il vertice con i colleghi del Pdl al Senato, che «le nostre osservazioni sono state accolte e dunque abbiamo trovato un accordo con i colleghi della maggioranza per una risoluzione comune». Concerto da parte del capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, che insieme al collega della Camera, Fabrizio Cicchitto, ha parlato di «condivisione di tutti i gruppi di maggioranza», anche da quello di Coesione Nazionale a palazzo Madama e di Iniziativa Responsabile a Montecitorio, e poi ha sottolineato che «non si tratta di un testo di compromesso». Secondo il vicecapogruppo Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello, infatti, quello della risoluzione appena scritta «è un testo più ampio e analitico rispetto a quello votato dalle commissioni», nel quale, ha chiosato Cicchitto, «sono stati accolti i quattro punti irrinunciabili della Lega». Insomma, un testo che è «la sintesi politica delle posizioni di maggioranza», sul quale verrà cercata «la condivisione più ampia possibile in Parlamento». Lo stesso testo di risoluzione, infatti, dovrebbe essere votato in serata al Senato e domani alla Camera.
Redazione online