Ancora non sciolto il nodo del comando della missione. Proposta del Cancelliere tedesco indirizzata al Consiglio europeo: «Servono ampie restrizioni al commercio»
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(Reuters) |
BRUXELLES – La cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto un «embargo petrolifero completo» contro la Libia, oltre ad «ampie restrizioni al commercio» del paese. «Spero che alla fine troveremo una posizione comune su questo punto», ha detto la Merkel durante un intervento al Bundestag riferendosi al consiglio europeo di Bruxelles.
COMANDO DELLA MISSIONE – Non c’è invece ancora accordo sul comando delle azioni militari in Libia. Tanto che qualcuno pensa che non ci sarà una soluzione fino alla riunione di Londra dei Paesi del cosiddetto gruppo di contatto che oltre a ai membri della coalizione anti-Gheddafi vede anche l’Unione africana. Rimangono differenze sull’interpretazione della risoluzione 1973 dell’Onu che autorizza la coalizione anti-Gheddafi a muovere contro il regime e di conseguenza sulla struttura a cui affidare il coordinamento politico dell’azione. Mercoledì nella riunione tra i 28 ambasciatori dei Paesi della Nato si è giunti ancora una volta ad un nulla di fatto, tanto che una nuova riunione è prevista per oggi. A Bruxelles restano irrisolte le questioni sulla relazione tra assicurare il rispetto della no fly zone sui cieli libici e le operazioni militari per proteggere i civili e l’ampiezza della missione. La Francia e in parte gli Stati Uniti danno un’interpretazione più estensiva della missione rispetto a quella più restrittiva fatta da altri Paesi, tra cui l’Italia. Per ora, la Nato ha ultimato i propri piani militari, ed è diventata operativa la missione per fare rispettare l’embargo delle armi, alla quale partecipano finora sette paesi con 16 navi.
COORDINAMENTO MILITARE – Un primo passo avanti comunque è stato fatto mercoledì quando la presidenza francese ha sottolineato che per comandare le operazioni militari della coalizione sulla Libia, «in modo più comodo» è necessario «utilizzare gli stati maggiori esistenti nella Nato, piuttosto che inventarne di nuovi». «Si sarebbero potuti immaginare diversi scenari possibili per comandare questa operazione. Il più comodo, è quello di prendere ciò che esiste, perché ha il merito di essere già operativo», ha riferito l’Eliseo. «Questa è la richiesta fatta da tutti i paesi europei alla Nato. Sono numerosi. Ogni giorno, altri paesi si aggiungono», ha riferito l’Eliseo, citando la Danimarca, i Paesi Bassi, la Spagna. Per Parigi, «un numero importante di paesi della Nato sta inviando aerei e dunque occorre coordinare tutto ciò. La cosa più semplice è utilizzare gli stati maggiori esistenti della Nato piuttosto che inventarne altri».
JUPPE’ – Intanto il capo della diplomazia francese Alain Juppé ha spiegato che la coalizione internazionale, comandata da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, «continuerà i raid aerei» su bersagli militari in Libia.
Redazione online