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Libia, stop alle operazioni solo quando i civili saranno al sicuro

DIPLOMAZIA A LAVORO – UE: PRONTI A BLOCCARE REDDITI REGIME DA PETROLIO E GAS. La Nato verso il controllo della no-fly zone. Gli Emirati invieranno 12 aerei. Sarkozy: «Evitata altra Srebrenica»

BRUXELLES – «Le operazioni militari si concluderanno quando la popolazione civile sarà al sicuro dalla minaccia di attacchi e quando gli obiettivi della risoluzione 1973 saranno raggiunti». È uno dei passaggi del testo adottato dal Consiglio europeo sulla crisi libica. Nel testo si riconosce che le azioni della coalizione dei volenterosi lanciata dopo «il vertice di Parigi del 19 marzo» ha «contribuito a salvare vite umane». L’Unione europea si è anche detta pronta a bloccare tutti i redditi derivati dal petrolio e dal gas al regime di Muammar Gheddafi, al fine di privarlo dei mezzi finanziari per reclutare mercenari: l’Ue ha lanciato un appello alla Comunità internazionale affinché prenda lo stesso provvedimento. «L’Unione europea è pronta ad impegnarsi ad adottare nuove sanzioni, tra cui misure per garantire che i redditi del petrolio e del gas non arrivino più al regime di Gheddafi», hanno affermato i dirigenti europei in una dichiarazione approvata all’unanimità. Inoltre, gli Stati membri dell’Ue «faranno proposte simili al Consiglio di sicurezza dell’Onu», si legge nel testo. L’Ue ha già preso molte serie di sanzioni contro Muammar Gheddafi: l’ultima riguarda in particolare la principale società petrolifera libica, la National Oil Corporation, e cinque filiali. Secondo una fonte diplomatica, l’ insistenza del governo tedesco a favore di sanzioni rafforzate è anche per uso interno. Merkel, criticata per il suo rifiuto di partecipare all’intervento militare, cerca di mostrare che non resta con le mani in mano per persuadere il colonnello Gheddafi a lasciare. Ma altre capitali europee esprimono riserve su un embargo petrolifero totale. «La Germania non ha praticamente interessi economici in Libia, altre capitali sì», ha detto la fonte, in riferimento alla Libia.

SARKOZY – Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha giustificato l’intervento militare in Libia sottolineando che esso «ha evitato migliaia e migliaia di morti»: il capo dello stato ha garantito che potrebbe scattare il cessate il fuoco se le forze di Muammar Gheddafi rientreranno definitivamente nelle loro caserme e fermeranno il massacro di civili libici. «Se i soldati rientrano nelle caserme, fermeranno l’assedio alle città, non minacceranno più la gente, allora, diventerà un problema che riguarderà solo i libici». In Libia, l’azione militare della coalizione ha «evitato migliaia e migliaia di morti», ha affermato Sarkozy nel corso di una conferenza stampa a margine del vertice europeo di giovedì a Bruxelles. Serviva «evitare che vi fossero morti per la follia barbara di un dittatore», ha insistito Sarkozy. Secondo il presidente francese, «se la coalizione non avesse agito, in pochissime ore la popolazione di Bengasi sarebbe stata vittima di un massacro». L’inquilino dell’Eliseo ha evocato inoltre dinanzi ai suoi omologhi europei «ciò che è accaduto a Srebrenica», nel luglio 1995. «Ottomila persone furono assassinate (…) perché la Comunità internazionale a quel tempo non prese le misure necessarie ad impedire questo massacro» di musulmani bosniaci da parte di serbi, ha aggiunto.

NATO – Al di la dell’accordo formale raggiunto giovedì – che affiderebbe alla Nato la gestione della sola no-fly zone – l’alleanza atlantica potrebbe avere in tempi brevi il comando di tutte le operazioni in Libia. Sul terreno la notte è stata tranquilla e non si sono registrati importanti azioni alleate e il segretario di stato Clinton osserva che le truppe di Gheddafi «arretrano» ma restano una minaccia. I 28 paesi membri della Nato hanno raggiunto un «accordo politico» per affidare all’Alleanza atlantica, entro un paio di giorni, il comando di tutte le operazioni militari in Libia e non soltanto della no fly zone, come emerso ufficialmente giovedì sera: lo ha detto un importante diplomatico americano a condizione di anonimato. «La Nato ha raggiunto un accordo politico per includere nella sua missione e nel suo comando tutti gli altri aspetti» della risoluzione 1973 dell’Onu, ha assicurato questa fonte. Queste dichiarazioni contraddicono quanto detto dal segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, che aveva evocato in precedenza le «due operazioni» in corso in questa fase: l’attuazione della no fly zone che passerà sotto comando dell’Alleanza, e le incursioni aeree contro obiettivi al suolo che resteranno nelle mani della coalizione, aveva sottolineato.

GLI EMIRATI – Intanto si apprende che gli Emirati arabi uniti invieranno 12 aerei che prenderanno parte alle operazioni per fare rispettare la no-fly zone imposta in Libia. Lo riferisce l’agenzia stampa di stato. «L’aeronautica degli Eau ha messo a disposizione 6 F-16 e 6 Mirage per partecipare ai pattugliamenti per fare rispettare la no-fly zone stabilita sulla Libia. La partecipazione degli Eau ai pattugliamenti comincerà nei prossimi giorni», ha detto l’agenzia Wam citando il ministro degli Esteri Sheikh Abdullah bin Zayed al-Nahayan. Il comunicato dice che gli aerei degli Eau rappresenteranno un’estensione delle operazioni umanitarie in Libia dello Stato del Golfo. Il Qatar ha già contribuito con 2 caccia e 2 aerei da trasporto.

LA BATTAGLIA – Sul terreno, la notte è passata senza significative azioni delle forze della coalizione che ieri avevano abbattuto un jet libico e colpito a più riprese le postazioni del rais e il suo bunker a Tripoli. A Misurata si combatte, con i ribelli che continuano a controllare il porto. Il segretario di stato Usa Clinton a sua volta ha affermato che le cose stanno lentamente cambiando. Le forze fedeli al colonnello, ha detto, hanno arretrato ma restano una minaccia. «Le truppe di Gheddafi sono state respinte, ma rimangono una grave minaccia per la sicurezza della popolazione», ha tuttavia osservato Hillary Clinton. La coalizione deve dunque «restare vigile e concentrata», ha insistito, anche se la partecipazione americana alle operazioni sarà «limitata nel tempo e negli obiettivi».

Redazione online

Libia, stop alle operazioni solo quando i civili saranno al sicuroultima modifica: 2011-03-25T11:03:30+01:00da
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