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Lampedusa, il giorno di Berlusconi «L’isola libera in due-tre giorni»

«Piano straordinario per il turismo». Il premier: «zona franca dalla tasse, candidata al Nobel Qui ho già comprato una villa. E ci fare un casinò». Intanto compra una villa online

A Lampedusa è il giorno di Silvio Berlusconi. Il premier atterra sull’isola e fa una serie di promesse agli abitanti martoriati dagli incessanti sbarchi degli ultimi giorni. La prima, la più importante, riguarda proprio la presenza degli immigrati: «Nelle prossime 48-60 ore l’isola sarà abitata solo dai lampedusani». Via tutti i nordafricani, dunque, le quasi seimila persone arrivate negli ultimi giorni. «Abbiamo organizzato sei navi per svuotare Lampedusa e stiamo trattando per una settima» assicura il capo del governo. Gli immigrati saranno «portati in Italia, non solo in Sicilia ma anche in altre Regioni. Libereremo anche il Centro di accoglienza e una nave sarà sempre qui per trasferire i nuovi arrivati».

GLI IMPEGNI ASSUNTI – Le promesse del premier però non si limitano solo al caos sbarchi. Anzi, quello che si consuma sul molo di Lampedusa è quasi uno show. Giacca senza cravatta e camicia scura, microfono in mano e braccia in alto, il Cavaliere snocciola annunci: il Nobel per la Pace per l’isola, una moratoria fiscale, previdenziale e bancaria perché Lampedusa diventi zona franca, un piano per il turismo che comprenderà una trasmissione di Rai e Mediaset che parli dell’isola in termini entusiastici, perfino un campo da golf e un casinò. «Anche io diventerò lampedusano» ci tiene a precisare il Cavaliere. «Sono andato su Internet e ho comprato una casa a Cala Francese, si chiama “Le Due Palme”».

IL TURISMO – «Non credo che una perla come quest’isola possa essere lasciata in queste condizioni». Berlusconi ha in mente una serie di proposte: «A cominciare dal verde, dalle palme da recuperare». Pensa a un capo di golf: «Lo ritengo indispensabile». Ma in prospettiva anche un casinò: «Proprio così», ha risposto a un cronista che gli chiedeva se aveva sentito bene. «Lo ritengo una mossa utile allo sviluppo del turismo sull’isola». Il modello che cita esplicitamente è quello di Portofino. Una delle armi che sarà utilizzato è quella delle tasse: «Stiamo studiando una sospensione di almeno un anno del prelievo fiscale sull’isola».

LA COINCIDENZA DEL PROCESSO BREVE – La prima domanda che i giornalisti gli hanno rivolto, riguarda il processo breve, la norma entrata in discussione proprio nella mattinata di mercoledì alla Camera per ridurre i tempi di prescrizione. Una legge che bloccherebbe buona parte dei processi che ancora lo riguardano. «Non è il caso di parlare qui di questioni diverse dall’emergenza di Lampedusa.- ha risposto il cavaliere – E comunque non si tratta di processo breve, ma di processo europeo, che abbia i tempi decenti come ci chiede l’Europa».

I TUNISINI EVASI – Il premier ha anche chiarito una voce che girava da tempo, ovvero la presenza sull’isola di evasi dalle carceri di tunise, fuggiti approfittando della rivoluzione e approdati in Italia con i barconi che nelle scorse settimane hanno solcato il Mediterraneo: «Sono evasi 13.600 tunisini. Qualcuno è anche qui a Lampedusa. La Tunisia, però, ha confermato che non partiranno più persone»Il premier ha quindi aggiunto: «I migranti che arriveranno sulle banchine del porto di Lampedusa saranno subito imbarcati sulle navi con destinazione Tunisia o altri centri».

PIOGGIA DI CRITICHE – Il discorso del premier sull’isola scatena una pioggia di critiche e le opposizioni insorgono. «Mi sono stufato di questi show…» sbotta Pier Luigi Bersani. «Il miracolo continua…». Il Pd, più in generale, parla di «proteste zittite» e di una vera e propria «manifestazione di regime», e c’è anche chi riserva al capo del governo il soprannome di Silvio La Qualunque. «Berlusconi a Lampedusa è meno convincente di un venditore ambulante di pentole rubate» attacca Felice Belisario dell’Idv mentre per l’Udc quello del premier sull’isola non è altro che «un ennesimo spot».

RIMPATRI E CONTROLLO DELLE COSTE – Tornando agli immigrati, Berlusconi si dice convinto del fatto che siano i rimpatri il miglior modo per fermare l’emergenza. «Riportarli là da dove sono partiti – spiega il premier – sarebbe il segnale più forte per dire “è inutile che paghiamo un prezzo, che affrontiamo dei rischi, se poi ci riportano indietro”. Abbiamo ottenuto dal nuovo governo della Tunisia l’impegno alla riaccettazione di tutti i tunisini» che sono giunti clandestinamente in Italia, sottolinea inoltre il presidente del Consiglio. Quanto al controllo delle coste, il capo del governo annuncia di aver ottenuto che vengano controllati i porti per non consentire nuovi sbarchi e ammette di aver adottato misure «anche variopinte» per impedire gli arrivi. «Ve ne dico una – specifica – : abbiamo comprato pescherecci affinché non possano essere utilizzati per le traversate. Così quando sarò fuori dalla politica li userò io per mettere in piedi un’attività per il pesce fresco».

«HO MESSO A PUNTO UN PIANO» – In ogni caso, quello che Berlusconi dialogando coi lampedusani vuole sottolineare sopra ogni altra cosa è che le cose per loro da oggi cambiano perché è lui ad aver preso in mano la gestione dell’emergenza. «Il vostro premier – dice nel discorso a braccio appena sbarcato sull’isola- ha il vezzo e l’abitudine di risolvere i problemi. Fino a ieri non avevo la soluzione al problema chiara e quindi non mi avevate ancora visto. Poi ho messo a punto un piano, già scattato dalla mezzanotte di ieri. Con Tremonti abbiamo trovato i mezzi per la soluzione del problema. Ed oggi eccomi qui raccontarvelo».

«COLORE PORTOFINO» – In conclusione, Berlusconi annuncia l’avvio dell’operazione «Lampedusa pulita», affidata al Genio Civile. «Stiamo ripulendo la collina della vergogna. Ci sono già 140 uomini del Genio civile e se ne aggiungeranno altri» spiega. «Ho un piano colore da attivare anche a Lampedusa: per intenderci vorrei che l’isola avesse i colori di Portofino» specifica il presidente del Consiglio parlando alla folla davanti al municipio. «Venendo qui – aggiunge – ho visto un degrado significativo muri scrostati e niente verde, al contrario nella verdissima isola qui accanto, Linosa». «Un piano colore – continua il capo del governo – lo ho già realizzato in un paese della Lombardia e per Lampedusa propongo lo stesso modello, arredando le strade con adeguata illuminazione e con ciottolo. È necessario anche un piano di rimboschimento».

Lampedusa – Da oggi Berlusconi è un po’ lampedusano. L’annuncio, a sorpresa, l’ha detto lui stesso comunicando a tutti di aver comprato una villa a Lampedusa. Lo ha fatto dopo aver illustrato ai cittadini il piano del governo per svuotare l’isola dagli immigrati e per impedire il ripetersi dell’emergenza. Subito dopo il premier si è recato a Cala Francese, per visitare la sua nuova casa. Berlusconi era accompagnato dal prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, commissario governativo per l’emergenza immigrazione. Ai giornalisti che gli chiedevano come abbia trovato l’immobile il premier ha risposto: “Tutto da rifare”.

L’annuncio dell’acquisto “Mi sono chiesto – ha spiegato Berlusconi – come faccio a dare ai lampedusani la sicurezza che i piani che ho annunciato saranno realizzati? Mi sono risposto: Devo diventare lampedusano anch’io. E così mi sono attaccato a Internet e ho scovato casa bellissima a Cala Francese, si chiama Le Due Palme e l’ho comprata”.

Presto un casinò a Lampedusa “Lampedusa sarà sede di un casinò”. Lo ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa nella base dell’Aeronautica dell’isola. Il premier ha anche aggiunto che sarà realizzato un campo da golf, una scuola e infrastrutture sanitarie

Una casa da sogno La nuova villa si affaccia su uno degli scorci più belli dell’isola. La residenza “Le due palme” sovrasta la baia di cala Francese, una delle più spettacolari dell’isola. La trattativa è stata gestita dalla “Vulcano consult” e, secondo alcune indiscrezioni, si è conclusa per circa due milioni di euro.

Com’è la casa “Il giardino è proprio sulla spiaggia cosa che la rende assolutamente unica. La casa è arredata in modo semplice ed elegante ed è su due piani. I posti letto sono 8”, scrive l’agenzia immobiliare sul sito. Le due camere al piano terra hanno letti singoli e delle porte/finestre che danno sul giardino. Il bagno è grande e comodo con box doccia. Entrambe sono dotate di ventilatori al soffitto. Le altre due camere sono al piano superiore e hanno letti matrimoniali. Entrambe hanno delle porte/finestre sulla terrazza che è coperta da un tetto in paglia. Il salotto è spazioso e comodo, ma la vita estiva si svolge più che altro fuori dove ci sono due verande. Una è proprio di fronte alla cucina con un tavolo per 10-12 persone.

I vicini: “Che emozione” Rosina Licciardi, proprietaria di una villetta a Cala Francese a Lampedusa, che si trova a pochi metri dalla villa acquistata dal premier: “Ma che emozione sapere di avere come nuovo vicino di casa niente di meno che il presidente del Consiglio Berlusconi. Non ce lo aspettavamo. Non ne sapevo nulla – ha detto ancora la donna – mi sono accorta solo la scorsa notte che c’era qualcosa di strano perché ho sentito dei rumori provenire dalla villa accanto. Ho svegliato mio marito Giacomo dicendogli che c’erano degli estranei nella villa. Ho pensato che fossero i tunisini. Mio marito si è alzato ed è andato a vedere. A quel punto ci siamo accorti che erano il giardiniere e sua moglie che stavano pulendo la villetta”.

 

Redazione online

Lampedusa, il giorno di Berlusconi «L’isola libera in due-tre giorni»ultima modifica: 2011-03-30T21:06:30+02:00da
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