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Scossone alle Generali, Geronzi lascia

Le funzioni di presidente vicario PASSANO A Francesco Gaetano Caltagirone.. Sfiducia degli azionisti, il presidente si dimette. In Borsa boom del titolo in Borsa, che chiude a +2,97%

MILANO – A tarda mattinata le indiscrezioni, nel pomeriggio la nota ufficiale. Dopo quasi un anno di presidenza, Cesare Geronzi lascia la guida di Generali. Dietro la scelta delle dimissioni, l’intenzione della maggioranza dei 17 consiglieri della compagnia, manifestata nel pre-Cda, di presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti. «A seguito della situazione venutasi a creare per contrasti che non lo vedono partecipe nelle Generali, – si legge nella nota della compagnia – Geronzi ha ritenuto dopo pacata riflessione, nel superiore interesse della compagnia, di rassegnare oggi le dimissioni dalla carica ricoperta». Non comment da parte del presidente dimissionario, che poco prima delle 20 ha lasciato, per ultimo, la sede del gruppo assicurativo di piazza Venezia, dove si è tenuta la riunione del consiglio di amministrazione. Geronzi non ha rilasciato nessuna dichiarazione ai cronisti che lo aspettavano e si è limitato ad abbassare il finestrino della sua auto e a concedersi agli scatti dei fotografi e alle telecamere. In base a quanto previsto dallo Statuto del Leone, le funzioni di presidente vicario saranno assunte ora dal vicepresidente vicario Francesco Gaetano Caltagirone fino alla nomina di un nuovo presidente: il consiglio di amministrazione per la nomina del successore di Geronzi è stato già fissato per l’8 aprile. La notizia delle dimissioni ha fatto fare un balzo in Borsa alle azioni del colosso assicurativo.

IL CONFLITTO – Il redde rationem che ha portato Geronzi alle dimissioni è l’ultimo capitolo di uno scontro senza esclusione di colpi, durato tre mesi, che ha visto come principali protagonisti sugli opposti fronti il consigliere Diego Della Valle e il vicepresidente Vincent Bolloré. Il primo ha apertamente contestato i metodi e le esternazioni del presidente, denunciando una gestione scorretta del Cda e una interpretazione «personalistica» del suo ruolo. Il secondo ha criticato platealmente l’operato del management, e in particolare l’operazione nei paesi dell’est con il ceco Petr Kellner, arrivando a sospettare un falso in bilancio e mettendo quindi nel mirino le scelte dell’a.d. Giovanni Perissinotto. Altrettanto attivo si è mostrato il finanziere franco-tunisino Tarak Ben Ammar, storicamente vicino a Geronzi.

DELLA VALLE SODDISFATTO – Il Cda di Generali che ha visto l’addio di Geronzi si è concluso dopo le 17. Fra i primi a lasciare la riunione, il patron di Tod’s Diego Della Valle, che è apparso ai cronisti sorridente e visibilmente soddisfatto. La mozione di sfiducia, con le firme anche dell’amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel e del direttore generale della stessa banca, Francesco Saverio Vinci, era stata ventilata al presidente. Di fronte alla discesa in campo della maggioranza dei consiglieri, Geronzi ne ha tratto le conseguenze e ha deciso il passo indietro. Tra i consiglieri, in minoranza, contrari all’ipotesi della sfiducia, una fonte cita il vicepresidente vicario Francesco Gaetano Caltagirone, Alessandro Pedersoli e Paolo Scaroni (a.d. Eni).

PATTI RCS, MEDIOBANCA, PIRELLI – Oltre ad essersi dimesso dalla presidenza di Generali, Cesare Geronzi lascia anche l’incarico di consigliere d’amministrazione della compagnia e «tutti» quelli ricoperti in rappresentanza del Leone nelle società partecipate. In particolare, Geronzi non siederà più nei patti di sindacato di Rcs, Mediobanca e Pirelli.

BOLLORÉ – Nelle discussioni che hanno preceduto il Cda di Generali ci sarebbero state forti pressioni da parte dei consiglieri anche per un passo indietro di Vincent Bolloré. Ma la tempesta che ha travolto Geronzi non ha trascinato anche il francese .«Sono ancora vicepresidente» ha detto ai giornalisti uscendo dalla sede romana della compagnia. Bolloré, consigliere considerato vicino a Geronzi e azionista anche di Mediobanca, si è poi limitato ad aggiungere un «tutto bene, tutto bene» a commento della giornata odierna.

MARCEGAGLIA – «Non conosco le modalità. Cercheremo di leggere e di capire ma credo che, in questa situazione, la cosa importante sia gestire bene e tutelare la società» ha detto la leader di Confindustria Emma Marcegaglia, commentando le dimissioni di Geronzi e ammettendo: «Francamente, non me l’aspettavo».

IL TITOLO IN BORSA – Generali ha concluso la seduta in Piazza Affari in forte rialzo, ma limando i picchi raggiunti in tarda mattinata. La giornata si è chiusa su un +2,97% a 15,93 euro (di 16,35 euro il prezzo massimo). Con i gruppi assicurativi forti in tutta Europa (l’indice Dj stoxx di settore è salito di circa un punto e mezzo percentuale) e l’indice Ftse Mib della Borsa di Milano in rialzo finale dell’1,21%, su Generali gli scambi sono stati forti: nella giornata sono passate di mano 22,5 milioni di azioni Generali, contro una media quotidiana dell’ultimo mese di Borsa di 9 milioni di «pezzi».

Redazione online

Scossone alle Generali, Geronzi lasciaultima modifica: 2011-04-06T23:35:17+02:00da
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