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Avventura in barca per rifare l’Italia

Farinetti organizza una traversata da Genova a New York “Riformiamo la politica con buon cibo e grandi cervelli”

Per come è messa la politica ogni contributo ormai dovrebbe essere il benvenuto. Ma è difficile che la nostra classe dirigente sfinita dalle vicende del re del bunga bunga, e dalle ossessioni inconcludenti di una disfatta opposizione – abbia l’umiltà, o la semplice accortezza, di ascoltare chi un talento ce l’ha e l’ha davvero messo al servizio dell’Italia. In ogni caso: basta attendere.

Un estroso gruppo di personaggi s’è messo insieme, su idea di Oscar Farinetti, con in testa una curiosa impresa: andare in barca a vela da Genova a New York, tre tappe intermedie – Palma di Maiorca, Gibilterra, Madeira nell’Oceano – portandosi dietro cinque grandi chef e una marea, sì, ma di prodotti dell’eccellenza italiana, dal tartufo di Alba ai grandi rossi piemontesi, dai paccheri di Gragnano al lardo di colonnata, il parmigiano, il Greco di tufo e la mozzarella di bufala campana. Soprattutto, si portano dietro quell’eccellenza che avremmo dimenticato ma consisteva, una volta, nelle nostre teste, i talenti messi al servizio di ciò che sanno fare: creare. Così in barca Farinetti ha chiamato il re della vela Giovanni Soldini a tenere la rotta, ma anche scrittori, editori, manager, imprenditori, matematici. Andando a caccia del marìn – il leggendario vento di mare che sale su per le Langhe incrociando mare a montagna, e producendo quelle brezze che chiunque abbia passato una primavera in Langa conosce (vedere il blu del mare da Mombarcaro) – gli strani marinai propongono una specie di sfida aperta a chiunque volesse contribuire: scrivere, durante il viaggio che parte il 25 aprile e si conclude a New York il 2 giugno (date ovviamente simboliche), sette mosse per migliorare il nostro Paese.

Un gioco, va dicendo Farinetti, ma forse neanche tanto, improntato a un principio sostanziale: usciremo dalla crisi – che è globale ed economica, ma anche localissima, e sciaguratamente italiana – se torneremo a credere in un’alternativa intelligente allo stile di vita assurdo che abbiamo preso a coltivare. Non è qualcosa che richiami per forza Serge Latouche, e le idee sulla decrescita; di certo la banda Farinetti parte verso New York pensando a una piccola rivoluzione nei comportamenti, una biopolitica che ha al centro la qualità della vita.

Farinetti, che con Eataly ha messo insieme il concetto di slow food, così piemontese, e quello di grande distribuzione, così americano, creando il più bel supermercato italiano, ha chiamato degli intellettuali, Alessandro Baricco, Antonio Scurati, Carlo Feltrinelli, Piergiorgio Odifreddi, degli imprenditori, Riccardo Illy o Matteo Marzotto, esperti velisti e grandi cuochi (Ugo Alciati di Pollenzo, Mario Batali di Eataly New York, Massimo Bottura de La Francescana di Modena, Moreno Cedroni della Madonnina del Pescatore, Senigallia). Durante la traversata seguiranno sette tracce da girare ai partiti, di destra o sinistra non importa, dice Farinetti. «Poi ognuno tornerà al suo mestiere». I titoli potranno dire poco, o molto, sull’idea di altra Italia che esiste, rispetto a quella che vediamo tristemente iconizzata in Blob, sguaiatezza, volgarità, assenza di intelligenza. «La riforma della politica» (meno politici), «ridurre la spesa corrente» (come si fa in famiglia), «migliorare le entrate (pagando le tasse, tutti?), «smetterla di giocare alla guerra», «investire sulle nostre vocazioni», lavorare «per la qualità della vita» (ambiente, integrazione, il tipo di energia che vogliamo, do you remember Fukushima?), infine «la semplificazione e la laicità» (meno leggi più disciplina, meno chiesa più Gesù).

Possono sembrare schemi, ma se ci pensate sarebbe un bel decalogo, e sette forse è un numero migliore, mistico-magico (chi vuole, può scrivere le sue idee al sito www.7mosse.it). C’è un unico guaio, sulla carta: solo una donna a bordo, Lella Costa, è troppo poco, sono sempre le ragazze che ci danno le idee migliori.

JACOPO IACOBONI

Avventura in barca per rifare l’Italiaultima modifica: 2011-04-08T10:29:15+02:00da
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