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Italia-Francia, intesa sui pattugliamenti. La Germania attacca l’Italia

Interpretazioni diverse del trattato di Schengen. Primi rimpatri, disordini a Lampedusa. Maroni: «Azione comune per fermare il flusso». Napolitano critica la Ue: «Le regole servivano da tempo». La stampa tedesca attacca l’Italia

ROMA – Ci risiamo. L’Europa ancora una volta dimostra di fregarsene delle emergenze umanitarie – e della solidarietà fra gli Stati – e scarica sull’Italia i problemi legati agli sbarchi degli immigrati provenienti dal Nord Africa. Ormai ne abbiamo viste di ogni genere: prima il braccio di ferro con la Francia, che ha pensato bene di rimandare indietro, via Ventimiglia, gli immigrati approdati sul suolo francese. Dopo giorni di durissime frizioni ieri è stato siglato un accordo tra il ministro Maroni e il suo omologo francese Guéant: a breve inizieranno pattugliamenti comuni, aerei e navali, per controllare le coste tunisine. E un gruppo di lavoro comune per fermare le partenze e favorire i rimpatri. Ma resta aperto il nodo sui permessi “temporanei”, proposti dall’Italia, e conseguentemente sui respingimenti. La Francia si impegna, ma fino a un certo punto: pretende, in appllicazione dell’articolo 5 dell’intesa di Schengen, che gli immigrati abbiano risorse economiche per mantenersi e un documento in regola. Tutti gli altri via. La Germania approfitta dell’occasione per rinsaldare l’asse con Parigi e dare contro all’Italia. L’attacco, squisitamente burocratico, non tiene conto della situazione attuale: coi suoi permessi temporanei l’Italia vìola lo spirito di Schengen. Quasi che nel Nord Africa, in questi ultimi mesi, non fosse accaduto niente. Lunedì è in programma un Consiglio Ue e Berlino solleverà la questione. Vedremo come andrà a finire. Intanto L’Ue continua a balbettare e non decide…

L’Ue non decide sui permessi La commissaria europea agli Affari interni Cecilia Malmstroem pone dei paletti ai permessi di soggiorno temporanei previsti dall’Italia: “Non ho ancora il dettaglio di questo progetto”, afferma l’esponente Ue in un’intervista che appare oggi sul quotidiano francese Le Monde. “Uno Stato ha il diritto di emettere dei permessi, ma bisognerà determinare la conformità della sua pratica con le regole di Schengen. Ad ogni modo, per spostarsi liberamente, chi detiene un titolo di soggiorno deve anche possedere un titolo di viaggio valido, provare che dispone di mezzi sufficienti e di un’abitazione, non comparire nella banca dati Schengen, ecc”. “Si stima – spiega la commissaria Ue – che 450mila persone abbiano già abbandonato la Libia. Ho visitato, in Tunisia, dei campi che ne hanno accolte 225mila. È evidente che l’esodo si farà principalmente verso i paesi vicini, ma anche verso l’Europa. Bisogna prepararsi”, afferma Malmstroem, che sottolinea come non ci siano le condizioni perché il Consiglio europeo adotti una misura straordinaria di protezione umanitaria “perché sinora circa 2000 persone provenienti dai paesi arabi hanno chiesto asilo”. Quanto ai controlli francesi a Ventimiglia, potranno essere “mirati” ma certamente “non possono essere sistematici”.

L’attacco della stampa tedesca Berlusconi vuole disfarsi delle migliaia di tunisini approdati sulle coste italiane: è l’opinione condivisa in queste ore da molti politici ed esperti tedeschi – scrive oggi la Welt online – dopo che ieri la Germania ha aspramente criticato i permessi temporanei ai migranti nordafricani. Hans Peter Uhl, esperto della Csu, il partito gemello della Cdu di Angela Merkel, ha criticato Berlusconi e la concessione dei visti temporanei a circa 25mila profughi tunisini, arrivati sulle coste italiane dall’inizio dell’anno: “Il governo federale tedesco deve dirgli in modo chiaro che viola in modo eclatante la legislazione europea”, ha detto Uhl alla Welt online, chiedendo che tutti i passeggeri italiani provenienti dall’Italia “siano controllati” negli aeroporti tedeschi “dopo l’atterraggio”. Con il visto temporaneo i migranti possono rimanere tre mesi in altri Stati membri, in particolare – scrive la Welt – in Germania e in Francia: “Il governo italiano concede visti per motivi umanitari, anche se le persone provenienti dalla Tunisia non dispongono in modo evidente dei diritti per richiedere l’asilo”, ha rincarato Ole Schroeder (Cdu), sottosegretario del ministero dell’Interno tedesco.

Italia-Francia, intesa sui pattugliamenti. La Germania attacca l’Italiaultima modifica: 2011-04-09T12:20:21+02:00da
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