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Il raggio della morte della Us Navy

TECNOLOGIE BELLICHE. Laser ad alta energia incendia e fa esplodere gommone

In mezzo al mare agitato, con forti raffiche di vento, le forze armate statunitensi hanno testato un «High Energy Laser». Con grande successo, come dimostra un video pubblicato su YouTube. Montato su una nave da guerra americana il futuristico laser ad alta energia è stato usato per la prima volta in mare aperto per mettere fuori uso un piccolo gommone-bersaglio. Neutralizzato da quasi due chilometri di distanza. Per i ricercatori militari si tratta di «un ottimo deterrente da utilizzare in battaglia accanto alle armi tradizionali».

BATTAGLIA NAVALE – A bordo della nave militare da ricerca, la statunitense Uss Paul Foster, è stata recentemente sperimentata l’avveniristica arma laser chiamata Maritime Laser Demonstrator (Mld). In mezzo al Pacifico, vicino all’isola di San Nicolas (al largo della costa della California), il «distruttore» ha sparato un fascio di 15 kilowatt di potenza su un gommone con un motore da 200 cavalli. L’arma laser, montata sul ponte di coperta, ha incendiato il bersaglio a circa un miglio nautico di distanza (1,8 chilometri) nel giro di appena qualche secondo. Nel video, relativamente poco spettacolare, si vede il laser colpire la piccola imbarcazione e provocare la combustione di uno dei motori e del sistema di accensione.

LA PRIMA VOLTA IN MARE – Ciò nonostante, l’Office of Naval Research (ONR), l’Ufficio statunitense che offre diversi programmi di finanziamento per ricerche nel campo delle discipline scientifiche e ingegneristiche, si dice pienamente soddisfatto dell’esperimento. Il mare agitato, le onde alte quasi due metri e l’aria salata (tutti fattori che possono limitare la potenza dell’impulso laser) non avrebbero infatti ostacolato l’operazione. Quest’ultimo test militare-scientifico ha dimostrato insomma che è possibile attaccare e distruggere bersagli in movimento anche in mare. I militari lo hanno definito un «importante passo avanti nell’ambito dello sviluppo di deterrenti da utilizzare in battaglia accanto alle armi tradizionali». Spiega Peter Morrison, del programma Mld: «E’ la prima volta che una tecnologia di questo tipo, e con questi livelli di potenza, viene installata su una nave della marina e usata per abbattere un bersaglio in un ambiente marittimo».

LASER ANTI MISSILE – La nuova tecnologia potrebbe rivelarsi molto utile di fronte a bersagli come le imbarcazioni dei pirati o di fronte ad attacchi terroristici. L’obiettivo per il futuro è però quello di installare armi laser sulle navi della marina statunitense che siano in grado di fermare anche missili in arrivo. Per una simile operazione sarebbero tuttavia necessari laser con una potenza quasi dieci volte maggiore: circa di 100 kilowatt. Il Maritime Laser Demonstrator è stato sviluppato dalla società americana che opera in ambito militare, la Northrop Grumman, assieme all’Office of Naval Research della US Navy. E’ costato 98 milioni di dollari e tre anni di lavoro.

Elmar Burchia

Il raggio della morte della Us Navyultima modifica: 2011-04-12T15:42:07+02:00da
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