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Copasir: la Libia potrebbe usare gli immigrati come armi

L’audizione del direttore dell’Aisi, Giorgio Piccirillo. I Servizi al Copasir: il Raìs ha liberato 15 mila persone pronte a raggiungere l’Italia.

ROMA – Il giorno dopo il tragico sbarco di immigrati a Pantelleria, costato la vita a due donne (una persona risulta ancora dispersa), non si registrano nuovi sbarchi di immigrati sulle isole del Canale di Sicilia. Una condizione legata alle cattive condizioni del mare in queste ore. Mercoledì da Lampedusa sono stati rimpatriati, con due ponti aerei, altri 60 tunisini e le operazioni di rimpatrio sono avvenute senza particolari tensioni. Se la notte è passata senza nuovi approdi, c’è tuttavia da dire che una ondata di immigrati potrebbe arrivare nel onostro Paese dalla Libia. È questo almeno quanto emerso nel corso dell’audizione al Copasir di Giorgio Piccirillo, direttore dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi). Gli immigrati, secondo i Servizi, potrebbero diventare l’arma segreta usata da Muammar Gheddafi per condizionare l’Occidente: secondo quanto si è appreso, il Raìs avrebbe liberato le oltre 15 mila persone provenienti dal Corno d’Africa, dal Ciad e dall’Africa subsahariana, finora detenute nei cosiddetti centri-lager e pronte a riversarsi verso l’Italia. Il porto di partenza sarebbe quello di Zuwarah, a circa 120 chilometri da Tripoli e tuttora controllato dal regime.

TERRORISTI – Nell’audizione odierna, il generale Piccirillo avrebbe escluso per ora l’infiltrazione di terroristi fra gli immigrati giunti in Italia. Fonti del Copasir fanno però notare che Gheddafi potrebbe tentare di infiltrare potenziali terroristi, soprattutto dal Sudan, fra i barconi provenienti dalla Libia. Per quanto riguarda la Tunisia, al Copasir si fa notare che gli scafisti hanno ormai sviluppato un giro d’affari di milioni di euro, che rende facile avvicinare poliziotti che guadagnano 500 euro al mese. Il direttore dell’Aisi ha anche parlato della sicurezza energetica e ha affrontato la questione del recente pacco esplosivo inviato alla caserma Ruspoli della brigata paracadutisti Folgore di Livorno.

PIEMONTE – A Torino sono cominciate giovedì mattina le operazioni per lo smontaggio della tendopoli allestita nelle settimane scorse nell’Arena Rock, alla periferia della città, per ospitare i tunisini giunti nelle settimane scorse a Lampedusa. Il montaggio delle tende era cominciato la notte dello scorso 31 marzo ma era stato poi bloccato, il pomeriggio del primo aprile, dalla Prefettura, per decisione del Ministero dell’Interno, su richiesta del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Le tende, un centinaio, resteranno a disposizione della Prefettura del capoluogo piemontese.

LIGURIA – Scritte contro gli immigrati sono comparse nella notte tra mercoledì e giovedì sui muri della scuola Marco Polo a Genova Quarto, una delle strutture scelte dal Comune per ospitare i nordafricani. Il contenuto delle scritte è «Italia agli italiani» e «Al rogo». Sui muri sono anche comparse svastiche, croci celtiche la sigla Ss. La notte tra martedì e mercoledì erano comparsi striscioni di protesta contro gli immigrati sempre all’ex Marco Polo e nell’ex palestra Idrocarburi di via Robino, altra struttura scelta per l’accoglienza, come la scuola di piazza Treponti, a Sampierdarena, dove è stato lanciato un rudimentale ordigno incendiario.

Redazione online

Copasir: la Libia potrebbe usare gli immigrati come armiultima modifica: 2011-04-14T12:17:49+02:00da
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