L’attivista rapito e ucciso/hamas diffonde le foto di 4 ricercati per omicidio. La salma arriverà in Italia dall’Egitto. Al valico di Rafah due elogi funebri, uno in arabo e l’altro in italiano.
GAZA – È ormai tutto pronto nella Striscia di Gaza per l’ultimo saluto a Vittorio Arrigoni, l’attivista italiano ucciso dopo essere stato sequestrato da una cellula salafita. Il convoglio funebre ha lasciato l’ospedale Shifa alle ore 12 locali (le 11 in Italia) e la salma del 36enne è ora in viaggio vero il valico di Rafah, da dove sarà trasferita in Egitto per evitare, su espressa richiesta della famiglia, di passare per Israele. Dall’Egitto poi sarà trasferita in Italia. Il governo di Hamas intanto ha diffuso le foto di quattro salafiti ricercati con l’accusa di aver ucciso l’italiano. I quattro ricercati che appaiono nelle foto sono Abdel Rahman Mohammed al-Barizat, il cui nome di battaglia è Mohammed Hassan, di nazionalità giordana, Mahmoud Mohammed Namer al-Salafiti, Mohammed al-Barazat e Bilal al-Omri. Per la polizia di Hamas si tratta di pericolosi criminali e per questo è stato disposto la chiusura di tutti i valichi di frontiera con Gaza per facilitarne la cattura.
DUE ELOGI FUNEBRI – Su istruzione dell’esecutivo di Hamas, al valico avrà luogo una cerimonia di addio. Secondo quanto anticipa il ministero degli Interni di Gaza, saranno pronunciati due elogi funebri: uno in arabo e un altro in italiano. Questo secondo testo sarà letto da un ministro dell’esecutivo di Hamas, Ossama al-Issawi, che parla fluentemente l’italiano avendo completato i propri studi accademici di ingegneria in Italia.
«PRESTO GLI ARRESTI» – «Stiamo aspettando che arrivino a Gaza i suoi amici e parenti: alcuni sono già qui, ma ci sono altri che stiamo aspettando e poi ci sarà il funerale di Stato. Crediamo che la sua salma venga trasportata attraverso il valico di Rafah e poi in Egitto, secondo i desideri della famiglia», ha detto il ministro degli Esteri di Hamas, Mohammed Awad, assicurando che le forze di sicurezza di Gaza hanno arrestato o sono in procinto di arrestare tutti i responsabili del sequestro: «Ci sono ancora persone che hanno legami con l’operazione, qui a Gaza», che saranno arrestati «presto», grazie ai posti di blocco istituiti dalle forze di sicurezza.
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