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Misurata è libera, i lealisti se ne vanno Nuovi raid dell’Alleanza su Tripoli

IL CAMBIO DI GUARDIA ERA STATO ANNUNCIATO DAL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI KHALED KAIM. Le tribù potrebbero rimpiazzare il comando. Non solo jet: effettuato il primo bombardamento con un drone

MISURATA – «Misurata è libera», le forze di Muammar Gheddafi stanno lasciando la città della Libia occidentale, dopo settimane di durissimi scontri. Ma la ritirata non è indolore: sono almeno i 25 morti e oltre 100 feriti nei combattimenti tra lealisti e ribelli. In serata, intanto, è arrivata la notizia di nuove esplosioni nella capitale: i jet dell’Alleanza hanno sorvolato a ripetizione Tripoli compiendo numerosi raid. Plausibile l’ipotesi di nuovi bombardamenti contro obiettivi militari. Le incursioni sono tutt’ora in corso e non ci sono ulteriori dettagli sul loro esito.

LEADER TRIBALI – Quanto alla liberazione di Misurata, l’annuncio del ritiro era arrivato dal viceministro degli esteri Libico, Khaled Kaim, dopo le notizie sui consistenti successi dell’opposizione nella città e i nuovi bombardamenti aerei della Nato sulla capitale. Il vice ministro ha sottolineato in tv che i raid dell’alleanza atlantica hanno impedito ai combattenti fedeli al colonnello Gheddafi di riprendere Misurata e che i leader tribali hanno dato un «ultimatum» all’esercito. Kaim ha spiegato che le tribù locali avevano fissato a Tripoli una scadenza per la riconquista di Misurata, superata la quale avrebbero gestito direttamente la questione. «Se non riescono a risolvere il problema a Misurata allora la popolazione della regione subentrerà», ha spiegato. «La situazione a Misurata sarà affrontata dalle tribù e dalla popolazione e non dall’esercito libico», ha confermato. «La tattica dell’esercito è avere una soluzione chirurgica, ma con gli attacchi aerei non funziona». L’assedio e i combattimenti nella città che si trova 200 chilometri a est di Tripoli hanno già causato centinaia di morti. Nelle strade piene di macerie riecheggiano in distanza esplosioni e raffiche di mitragliatrici.

PUNTI STRATEGICI – Sono emerse indiscrezioni che alcuni dei siti della città più importanti a livello strategico – compreso l’edificio più alto, il Tameen – sono stati conquistati dai ribelli, che ne ha sottratto il controllo all’esercito. Le forze di Gheddafi avevano utilizzato edifici del genere per riprendere possesso di Misurata, con i cecchini accusati di sparare indiscriminatamente contro le persone. Kaim ha inoltre criticato l’iniziativa dell’America di iniziare a utilizzare i droni, che ha definito una tattica «sporca» che rappresenta «un’ulteriore crimine contro l’umanità».

I DRONI – E l’atttacco via drone è arrivato nel primo pomeriggio di sabato. Lo ha annunciato il dipartimento della Difesa Usa: non sono stati forniti dettagli sull’obbiettivo del dispositivo automatico senza pilota, il Predator, ma dovrebbe trattarsi di edifici governativi. Dotati di missili in Hellfire garantirebbero una miglior efficacia nell’individuazione dei bersagli. L’esercito statunitense li ha già utlizzati lungo il confine tra Pakistan ed Afghanistan.

GIORNALISTI SPARITI – È intanto stata confermata la notizia che due dei circa 15 giornalisti scomparsi nelle scorse settimane in Libia sono detenuti dal governo di Tripoli. È quanto rende noto il Committee to Protect Journalists, associazione per la protezione dei giornalisti che ha sede a New York, sottolineando che i due sono in buona salute. Anton Hammerl, uno fotografo freelance sudafricano è stato arrestato dalle forze governative all’inizio del mese. Le autorità libiche hanno assicurato al governo sudafricano che il giornalista sta bene e presto potrà parlare con i suoi familiari, secondo quanto riporta il sito Global Post. Ha invece potuto telefonare alla famiglia negli Stati Uniti, Clare Morgana Gillis, freelance per il Christian Science Monitor, The Atlantic e USA Today, catturata lo scorso 5 aprile nei pressi di Brega. Ai genitori la giornalista ha detto che sta bene ed è detenuta in un carcere femminile di Tripoli.

Redazione online

Misurata è libera, i lealisti se ne vanno Nuovi raid dell’Alleanza su Tripoliultima modifica: 2011-04-24T12:44:06+02:00da
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