Il prezzo proposto è di 2,6 euro per azione. Offerta pubblica di acquisto dei francesi sul 100% del capitale: «Dovuta al mutato quadro normativo»
(Ansa) |
MILANO – Colpo di scena sul fronte Parmalat, proprio nel giorno del vertice bilaterale italo-francese di villa Madama, a Roma. Lactalis, il gruppo francese azionista di maggioranza relativa dell’azienda agroalimentare di Collecchio, ha lanciato un’opa (offerta pubblica di acquisto) sul resto del capitale non in suo possesso. Il prezzo proposto è di 2,6 euro per azione. Il titolo Parmalat è stato sospeso in Borsa, per essere riammesso alle 9.40, orario in cui ha fatto segnare un incremento del 10,73% a 2,56 euro per poi attestarsi al valore del prezzo dell’opa. Il prezzo proposto da Lactalis incorpora un premio del 21,3% rispetto al prezzo di Borsa del titolo degli ultimi 12 mesi e del 33,6% rispetto all’enterprise value (calcolato come capitalizzazione di borsa al netto della posizione finanziaria netta e delle interessenze di minoranza per azione) degli ultimi dodici mesi. L’offerta viene lanciata sul 71,031% del capitale e il controvalore massimo dell’offerta è dunque pari a 3,37 miliardi di euro. Il gruppo Lactalis-Parmalat dovrebbe realizzare un giro d’affari pro forma di circa 14 miliardi di euro diventando il primo gruppo mondiale nei prodotti lattiero-caseari. Parmalat resterebbe quotata alla Borsa di Milano. Il Gruppo, sottolinea il presidente Emmanuel Besnier in una nota, «procederà, se necessario, al ripristino del flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni».
DECISIONE – La decisione di Lactalis rivoluziona lo scenario attuale, che vedeva il governo italiano impegnato a favorire, tramite azioni legislative e non, l’arrivo di una cordata italiana che potesse prendere il controllo della società. Il gruppo francese Lactalis, nel documento dell’opa inviato alla Consob, spiega che la decisione di acquisire il controllo di Parmalat, «al fine di perseguire una proficua integrazione delle rispettive attività», è stata presa «a seguito del mutato quadro normativo successivo all’acquisto della propria partecipazione del 28,969 per cento e della possibile evoluzione dell’assetto azionario di Parmalat». In altre parole, le mosse del governo italiano per favorire il nascere di una cordata «nazionale» che potesse opporsi a quella francese, avrebbe spinto Lactalis a accelerare le scelte. Con la promozione dell’opa totalitaria, aggiunge la nota del gruppo francese, si vuole anche «offrire agli attuali azionisti un’opportunità di disinvestimento a condizioni più favorevoli di quelle registrate negli ultimi mesi dal titolo».
BERLUSCONI – La decisione di Lactalis è piombata sul mercato nelle ore immediatamente precedenti il vertice bilaterale tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente francese Nicolas Sarkozy . Tuttavia, almeno a giudicare dalle dichiarazione dei due leader, un’intesa sembra essere stata trovata anche su questo punto. «Auspico la creazione di grandi gruppi franco-italiani e italo-francesi che possano stare insieme nella competizione globale», ha dichiarato il premier Berlusconi, aggiungendo poi di «non considerare ostile» l’opa Lactalis su Parmalat. «Certo – ha aggiunto il capo del governo italiano – è singolare che sia stata lanciata stamattina, nel giorno del nostro incontro, ma escludo nella maniera più sicura che l’esecutivo francese avesse consapevolezza della sovrapposizione» temporale tra «la visita e l’opa». «Su Parmalat lavoreremo poi a trovare una soluzione con l’Italia – ha fatto eco Sarkozy -. Berlusconi e io crediamo nell’economia di mercato». E quasi a dimostrare che i buoni rapporti tra i due Paesi non vanno considerati episodici, Sarkozy ha ribadito l’appoggio francese alla candidatura del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi a presidente della Banca centrale europea al posto dell’uscente Jean-Claude Trichet (di nazionalità francese).
PIANO DI SVILUPPO – Tornando all’opa, Lactalis sottolinea ancora la propria volontà di sviluppare il piano «nel rispetto dell’italianità» del colosso del latte di Collecchio, mantenendo la sede in Italia, salvaguardando gli asset produttivi, i dipendenti e la filiera italiana del latte, nell’interesse dell’economia del territorio. Il gruppo francese, sottolinea ancora la nota «valuterà l’opportunità di far confluire in Parmalat le proprie attività europee nel settore del latte confezionato, tra le quali quelle detenute in Francia e in Spagna. Il progetto industriale di Lactalis prevede la valorizzazione di Parmalat a livello internazionale, grazie alla forte complementarietà tra i due gruppi sia a livello geografico che di prodotto. Inoltre, l’espansione nei mercati in forte sviluppo quali Brasile, India, Cina, nei quali entrambi i gruppi ad oggi hanno una limitata presenza, potrebbe essere perseguita in modo più efficace attraverso un intervento congiunto».
L’operazione, precisa Lactalis sarà coperta con un finanziamento infragruppo messo a disposizione da Bsa Finances che a sua volta farà ricorso a un finanziamento bancario da 3,4 miliardi di euro concesso da Crédit Agricole, Hsbc, Natixis e Société Générale.
I TEMPI DELL’OPA – L’opa lanciata da Lactalis durerà 20 e non 15 giorni come previsto dal nuovo regolamento Consob sulle offerte pubbliche di acquisto che entrerà in vigore la prossima settimana. Lo riferisce una fonte vicina alla Consob spiegando che Lactalis non ha solo annunciato l’offerta pubblica di acquisto ma ha anche comunicato l’operazione all’Autorità di vigilanza sulla Borsa e sulle società quotate. «Avendo fatto martedì la comunicazione alla Consob, si resta nel vecchio regime, quindi 20 giorni di mercati aperti per l’offerta», spiega la fonte. La prossima settimana entrerà in vigore il nuovo regolamento Consob sulle offerte pubbliche di acquisto che riduce il periodo obbligatorio a 15 giorni. «Adesso Lactalis ha 20 giorni per depositare il prospetto in Consob, poi scattano i 15 giorni entro i quali Consob deve esprimere un parere», aggiunge la fonte. Una volta ottenuto il via libera, «almeno un giorno prima che parta l’offerta, Parmalat deve emettere un comunicato in cui valuta la congruità del prezzo», continua la fonte ricordando i termini di legge e i regolamenti che disciplinano le opa. Il calendario è piuttosto stringente perché entro il 16 giugno Lactalis, come tutti gli altri soci, deve consegnare le azioni con cui intende presentarsi in assemblea, prevista il 25 giugno in prima e il 27-28 in seconda e terza convocazione. Con il 29% in mano Lactalis potrebbe comunque avere capitale sufficiente per nominare la maggioranza degli amministratori, qualora non si palesasse la cordata italiana capeggiata da Cassa depositi e prestiti e Intesa Sanpaolo.
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