I SILENZI DI WALTER E I MALUMORI DI DE LAURENTIIS. Il tecnico sembra rompere gli indugi sul suo futuro lontano da Napoli. Poi frena: ne parliamo a fine stagione
NAPOLI – «È normale che la mia permanenza sia incerta, altrimenti perchè avrei avvertito la società dicendo che potrei non rimanere?». A parlare è il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri, che alla vigilia della trasferta di Lecce parla del suo futuro, avvicinato ai bianconeri della Juventus o alla Roma. L’allenatore ha preferito non sciogliere le riserve ribadendo più volte che di quello che sarà il domani ne parlerà alla fine della stagione quando il campionato sarà concluso. «Oggi – ha concluso – colgo l’occasione per parlare con i tifosi affinchè non si facciano fuorviare da tutti i detrattori sono usciti fuori più che in altre occasioni». Ma i malumori in società restano, a partire dal numero uno del club azzurro, Aurelio De Laurentiis che giorni fa aveva ricordato: «Mazzarri ha un contratto che vale ancora due anni»
I MISTERI DI MAZZARRI – Solo Walter però conosce il suo futuro. Lui e il presidente. Si sono visti fugacemente domenica scorsa a Licola, a casa del tecnico. Incontro interlocutorio, dicono quelli che sanno. «È tutto da vedere», ripetono entrambi . Mazzarri l’osservato. Intorno a lui, gli amici di sempre, quelli fidati. E che non parlano. Lo staff, innanzitutto. Lo seguono da anni, lo faranno ancora. Napoli, Juve, Roma, Inter o chicchessia all’estero. Hanno tutti il contratto in scadenza, e pare che anche quelli di casa non siano ancora stati rinnovati. Un segnale? Troppa incertezza, i proprietari si rassegnino, devono aspettare. Intanto loro stanno là, accanto a Mazzarri. Tuta, qualcuno in pantaloncini, tutti comunque con lui. Attendono l’appuntamento di fine campionato con De Laurentiis, quello decisivo: del domani di Mazzarri non v’è certezza. Si vedranno e parleranno. Per ora, solo ipotesi. E le voci, tante. Come i silenzi, da interpretare pure questi. Mazzarri non parla. C’è chi dice sia distratto. E se pure esce un attimo prima dal campo, pare la conferma che abbia mollato. Macché. Ditelo ai calciatori. Prima di Lecce un’altra riunione e l’applicazione di sempre.
IL TRADIMENTO – Il discorso, quello solito; la voglia, di più. L’obiettivo è unico: tre partite, tre finali; nove punti per scavalcare l’Inter. La faccia è una sfinge. Nessun indizio più, neppure i giornali sportivi in auto. Cosa legga, non si sa. I tifosi ci provano, lui non si sbilancia. «Mister non ci lasciare» , il coro. Un sorriso, un saluto e via senza dire nulla. La folla l’aspetta. Pure ieri erano in tanti, e qualcuno ha paura. Un vecchietto ha già scritto la poesia di addio. E’arrabbiato, e il titolo è sentimento: «O traditore» . Più un là un ragazzo scuote la testa. Mazzarri l’ha fatto sognare. Non ci sta, sbotta, quella parola non gli piace: «E chi te l’ha detto che se ne va?» . Ecco, il punto. Che farà Mazzarri?
Francesco Modugno