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Berlusconi: a Milano ce la giochiamo Ma ci metto la faccia solo se serve

Vertice a Palazzo grazioli. E Bossi riunisce i suoi in via Bellerio. Il premier dopo due ore di faccia a faccia: governo non è in discussione, maggioranza compatta. Il coordinatore del Pdl Verdini: «Tolta Milano, sostanziale pareggio»

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi

MILANO – Silvio Berlusconi non dà ancora per persa la partita di Milano. Al secondo turno Letizia Moratti ce la può fare a battere Giuliano Pisapia. Ne sarebbe convinto il premier, come riferiscono alcuni dei partecipanti al vertice di martedì sera a palazzo Grazioli. Nelle due ore di serrato faccia a faccia con i quadri del partito, il Cavaliere si è detto agguerrito e per nulla avvilito dal voto. Anche se, spiegano le stesse fonti, il premier non ha nascosto allo stato maggiore del Pdl la sua delusione per il risultato milanese con la candidata Moratti costretta al ballottaggio e in una posizione di svantaggio rispetto a Pisapia.

PARTITA APERTA – Nel suo ragionamento, viene ancora riferito, Berlusconi avrebbe esortato il partito a non abbassare la guardia, rimboccarsi le maniche e lavorare sulla campagna elettorale che è ancora aperta: ce la possiamo giocare, ce la giocheremo fino all’ultimo, avrebbe affermato Berlusconi. L’obiettivo, avrebbe aggiunto, è portare a votare più moderati possibile, smascherare il candidato delal sinistra Giuliano Pisapia, mostrare chi è davvero, rimotivare l’elettorato. Insomma, una chiamata al voto per tutti i milanesi per evitare che il capoluogo lombardo finisca nelle mani dei centri sociali. Berlusconi non avrebbe ancora deciso però se esporsi in prima fila per l’elezione del sindaco di Milano: prima di metterci la faccia, secondo le voci raccolte, davanti a palazzo Grazioli, il Cavaliere vuole vedere i numeri, cioè che margine i sondaggi offrono al recupero della Moratti nel ballottaggio del 22 e 23 maggio. Oltre naturalmente a valutare la strategia che il sindaco Moratti e i vertici del partito di Milano decideranno di intraprendere in questi 15 giorni di campagna.

GOVERNO SOLIDO – Il premier ha comunque ribadito che dispone di una maggioranza compatta che consentirà al governo di fare le riforme: la solidità dell’esecutivo non sarà messa in discussione dall’esito dei ballottaggi. È questo uno dei ragionamenti fatti da Berlusconi secondo i partecipanti al vertice a palazzo Grazioli.

I VERTICI DEL PDL – All’indomani del voto è scattato il tempo della analisi. E nel pomeriggio era toccato a Denis Verdini ammettere per primo che il risultato di Giuliano Pisapia a Milano è stato una sorpresa per il partito di via dell’Umiltà. «Ci aspettavamo questo risultato ma ribaltato a nostro favore» confessa il coordinatore del Pdl in conferenza stampa. Esprimendo con rammarico che «l’attenzione su Milano» ha comunque «distratto un po’ dagli altri risultati» con il Pdl che in totale «ha ottenuto il 26%» conto il 21% del Pd. A riguardo, Verdini ci tiene a sottolineare che, Milano a parte, considerando province e comuni capoluogo c’è stato un «sostanziale pareggio» tra la coalizione di maggioranza e la sinistra. È anche per questo che non esiste, secondo il Popolo della Libertà, una «questione settentrionale» ma solo un «problema Milano». Nessuna paura, quindi, per la tenuta dell’esecutivo. Anzi, «il voto più è frammentato, più allunga la legislatura» è la convinzione dell’altro coordinatore del Pdl Ignazio La Russa. Quanto alla Lega,i vertici del partito del premier fanno quadrato. E sono pronti a giurare sulla fedeltà dell’alleato: l’alleanza con il Carroccio resta salda e bisogna evitare «il gioco al massacro» con il rimpallo delle responsabilità per l’esito negativo del voto delle amministrative. «Per evitare ogni equivoco, dico chiaramente che non pensiamo che la Lega abbia mancato in alcun modo di lealtà» dice il vicecapogruppo del Senato Gaetano Quagliariello. Fabrizio Cicchitto semmai denuncia «un massiccio intervento della magistratura contro Berlusconi che ha dovuto rispondere». «Qui – specifica Cicchitto – non si sta parlando di un processo che è faccenda privata ma, ce ne sono 30 e questo significa che c’è intervento politico che cambia termini della politica».

PISAPIA-MORATTI – La partita Milano, comunque, è ancora aperta. Che il premier non sia contento per come è andata «non ci vuole un genio per capirlo», taglia corto La Russa, assicurando però che il Pdl non si arrende. «Abbiamo già in programma una serie di incontri per ripartire nella competizione elettorale. Milano sarà una battaglia non in discesa ma che vogliamo giocarci convinti di poter vincerla» ha detto il ministro della Difesa in conferenza stampa. Sulla stessa linea il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi. «Ora ci mancano 15 giorni per confrontarci con il programma di Pisapia» ha spiegato, dicendosi sicuro del fatto che «i milanesi non vorranno lasciare la loro città in mano all’estrema sinistra». «Quanto a noi – ha promesso -, niente risse, niente toni alti, dobbiamo lavorare. Sono convinto che abbiamo perso una partita ma possiamo sempre vincere lo scudetto». Il Pdl sembra ora blandire il Terzo Polo. In conferenza stampa La Russa ha annunciato un incontro con alcuni moderati: «Giovedì – ha spiegato – ho organizzato un incontro a Milano con altri esponenti che non ci hanno appoggiato al primo turno…». E a chi gli chiedeva se si tratti di Adolfo Urso e Andrea Ronchi, colombe di Fli, il coordinatore del Pdl ha lasciato intendere che sì, si tratta di loro. «Non ho in programma alcun incontro giovedì a Milano. Sui ballottaggi, peraltro, ho già detto come la penso, in piena trasparenza e coerenza» ha fatto sapere però il finiano Urso.

IL CARROCCIO – Tempo di analisi non solo per il Pdl. Umberto Bossi ha raccolto i suoi per discutere dell’esito delle comunali a Milano e delle strategie da attuare adesso in vista dei ballottaggi. Bocche cucite alla fine del vertice, ma trapela comunque una forte delusione rispetto all’esito del voto. Dietro i toni concilianti tra Bossi e Berlusconi la situazione rimane confusa e da parte leghista non è ancora stato deciso come porsi nei confronti del Cavaliere.

Redazione online

Berlusconi: a Milano ce la giochiamo Ma ci metto la faccia solo se serveultima modifica: 2011-05-18T11:38:10+02:00da
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