Primo faccia a faccia tra il premier e il leader del Carroccio dopo il voto. Il Senatùr: «Sì alla verifica, la chiede Napolitano». E sul candidato anti-Moratti: «Vuole fare Zingaropoli»
MILANO – Con Silvio Berlusconi va tutto bene, ma è certo che, in vista dei ballottaggi e soprattutto della sfida Pisapia-Moratti a Milano, quel che serve a Pdl e Lega è «un progetto per il cambiamento». Parola di Umberto Bossi. Il numero uno del Carroccio appare soddisfatto al termine dell’atteso faccia a faccia con il premier a Palazzo Chigi, svoltosi in mattinata. E spiega che non è più tempo di restare fermi. «Il governo – dice – non può non fare niente, bisogna fare delle scelte, anche noi abbiamo fatto degli errori». Nel pomeriggio chiarisce poi che la Lega farà il nuovo progetto «insieme a Berlusconi». «Non l’abbiamo ancora messo giù – sottolinea – Dobbiamo trovarci e sistemarlo ma innanzitutto non abbiamo le idee di Pisapia, i tipici progetti di sinistra».
LA VERIFICA E IL POSTO DA VICE – Bossi apre alla verifica parlamentare della maggioranza chiesta dal presidente della Repubblica («ne abbiamo già fatte tante, ma se lo chiede Napolitano va bene, è lui il capo», spiega) mentre a proposito del futuro dell’esecutivo smentisce che Berlusconi abbia offerto a Giulio Tremonti la carica di vicepresidente del Consiglio. Né il ministro dell’Economia né il titolare del Viminale Roberto Maroni, assicura il numero uno della Lega, accetterebbero di guidare un nuovo esecutivo.
MILANO E LA BASE – La sfida da affrontare resta comunque quella di Milano. Bossi è certo della rinascita della città e della vittoria del centrodestra. E non risparmia un duro attacco al candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia. «I milanesi – è l’affondo del Senatùr – non daranno la città in mano agli estremisti di sinistra. La Lega si impegnerà. Non la lasciamo in mano ad un matto, Pisapia, che vuole riempirla di clandestini, moschee e vuole trasformarla in una zingaropoli. Non abbandoniamo Milano nelle mani di questa gente». Frasi forti, corrette in un secondo momento dal leader del Carroccio. «Non ho detto che è matto – ha voluto infatti precisare Bossi -. Ma il suo progetto non è compatibile con una Milano decente». Quanto alla base leghista in fermento, il Senatùr assicura: la base «sta dove sto io» e il partito «è abbastanza unito, c’è qualche paura perché stare al governo deve portare le riforme».
LE REPLICHE – Per Antonio Di Pietro «Lega e Pdl sono privi di argomenti» ed è per questo che, secondo il leader dell’Idv, «ricorrono all’insulto continuo». «Bossi – attacca l’ex pm – si è definitivamente berlusconizzato e ha cominciato a insultare i suoi avversari perché sente odore di sconfitta. Berlusconi ha dato del violento estremista a Pisapia, Bossi gli ha dato del matto: tutto ciò è indice della loro difficoltà e conferma il fatto che non hanno né un programma, né argomentazioni, né una credibilità di coalizione per confrontarsi con il candidato Pisapia». «Milano – commenta il pd Stefano Boeri – è stanca di propaganda, di incapacità amministrativa e di campagne d’odio. Con Pisapia e il centrosinistra, sarà governata da una nuova forza equilibrata e riformista».
IL CDM – In mattinata si è svolta la riunione del Consiglio dei ministri che, convocata a Palazzo Chigi, è durata soltanto una ventina di minuti. «Silvio Berlusconi, nel corso del Consiglio dei ministri, si è raccomandato con i presenti sulla necessità di mostrare compattezza anche attraverso la presenza in Aula». A riferirlo fonti governative, che spiegano come il premier abbia ridimensionato le ripetute battute di arresto verificatesi a Montecitorio: episodi come quello di mercoledì sono marginali, avrebbe sottolineato il presidente del Consiglio, ma sono incidenti che vengono enfatizzati dai media e strumentalizzati dalle opposizioni. Per questo è opportuno fare di tutto per evitare assenze. Anche Bossi è certo: «Quello che è avvenuto mercoledì non si ripeterà più, Berlusconi l’ho sentito abbastanza sicuro».
Redazione online