AL CONVEGNO PER FALCONE E BORSELLINO. Per il procuratore antimafia «ci trattate come un cancro da debellare». Alfano: «Autonomia giudici garantita»
PALERMO – Giusto abbassare i toni, ma come dialogare con chi «ci prende a schiaffi»? Il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso si rivolge così al Guardasigilli Angelino Alfano, parlando di riforma della giustizia, al convegno «Giovanni e Paolo, due italiani», Aula Bunker del carcere dell’Ucciardone, a Palermo dove si ricorda la strage di Capaci di 19 anni fa.
IL BOTTA E RISPOSTA – «Quella in discussione non è la riforma della magistratura – ha affermato Grasso nel corso del suo intervento -, ma la riforma delle competenze dei differenti poteri dello Stato. Io vorrei tanto smorzare i toni della polemica in corso tra il governo e la magistratura, ma non è facile. Per noi non è facile porgere l’altra guancia a chi ci schiaffeggia quotidianamente additandoci come un cancro da debellare». «Il Governo lavora e lavorerà sempre per garantire e preservare l’autonomia della magistratura – ha replicato il ministro della Giustizia -. Ma come chiedeva proprio Falcone stiamo lavorando per conseguire la tanto attesa separazione delle carriere» .